NOTIZIE
CRONACA NERA

Uccide la vicina di casa a colpi di accetta e si costituisce: lite condominiale a Rovereto finisce in tragedia

Si è costituito il 48enne, originario dell'Albania, che nella serata di venerdì 28 luglio ha ucciso a colpi di accetta la vicina di casa, Mara Fait

Pubblicato:

Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Dramma a Noriglio, frazione di Rovereto, in Trentino. Si è costituito l’uomo di 48 anni, originario dell’Albania, che nella serata di venerdì 28 luglio ha ucciso a colpi di accetta una donna sua vicina di casa, Mara Fait di 63, infermiera caposala all’ospedale di Rovereto in pensione.

Il raptus dopo l’ennesima lite condominiale

E’ successo in via Fontani a Noriglio, frazione di Rovereto. Dopo aver commesso l’omicidio, l’uomo si è recato presso la caserma dei carabinieri per costituirsi e successivamente è stato interrogato, riporta l’agenzia Agi.

L’omicidio sarebbe avvenuto dopo l’ennesima lite scoppiata per questioni condominiali.

La ricostruzione

Come riportato dal quotidiano L’Adige, il 48enne, operaio a Rovereto, ha atteso la donna sotto casa e l’ha uccisa. Con due colpi d’ascia inferti con forza e determinazione che le hanno fracassato il cranio e deturpato il volto.

Ad assistere alla terribile scena c’erano i familiari della vittima. La madre Bruna, ottantenne in precarie condizioni di salute, e il figlio della donna, infermiere al pronto soccorso, che era affacciato alla finestra.

A quel punto l’uomo si è allontanato subito a piedi, per poi raggiungere la caserma dei carabinieri in città dove si è costituito. L’arma del delitto è stata ritrovata in un cespuglio nei pressi dell’abitazione di Mara Fait.

Noriglio, frazione di Rovereto

Nel corso degli anni sono state innumerevoli le liti tra l’uomo e la donna: una coabitazione sempre più difficile quella tra l’ex infermiera e l’operaio. Dalle parole e gli insulti si è passati alle minacce e anche alle mani.

L’Adige riferisce infatti di un testimone che racconta che l’uomo, in passato, “l’aveva già mandata al maxifacciale di Trento dopo averle sferrato una sberla o un pugno”. Le tensioni tra i due erano costanti, tanto da essere sfociate in denunce reciproche.

Il ricordo della donna

Il quotidiano L’Adige traccia un profilo della vittima, la 63enne Mara Fait. La donna era andata in pensione da poco più di un anno.

Aveva lavorato per tutta la vita all’ospedale di Rovereto, come infermiera di sala operatoria. Era insieme “sbrigativa ma rassicurante”, ricordano gli ex colleghi, sotto shock per il brutale assassinio della donna.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963