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Trump a Davos torna sull'annessione del Canada agli Usa, la provocazione del tycoon sui debiti di Ottawa

Donald Trump utilizza la "tecnica della porta in faccia" contro il Canada: perché a Davos è tornato a proporre l'annessione del 51esimo Stato americano

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È un Donald Trump senza peli sulla lingua quello che ha preso la parola al Forum economico mondiale di Davos. Il 47° presidente Usa, fra le altre cose, è tornato sull’annessione del Canada per farne il fantomatico 51esimo Stato. Ma per alcuni analisti si tratta solo di una provocazione in vista della rinegoziazione dell’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada.

Trump sull’annessione del Canada agli Usa

“Chiediamo rispetto alle altre nazioni. Il Canada ha 200-250 miliardi di surplus commerciale con noi”, ha dichiarato Trump a Davos.

“Non capisco – ha proseguito – perché non vogliano diventare uno Stato federale degli Stati Uniti. Gliel’ho detto: ‘Se volete diventare uno Stato federale, non avreste più un surplus con noi e il problema sarebbe risolto'”.

trump davos canada usaFonte foto: ANSA

Donald Trump

“In realtà non abbiamo bisogno del loro petrolio e gas, ne abbiamo più di tutti; non abbiamo bisogno del loro legname. Per stupidità abbiamo permesso agli altri Paesi di prendersi dei vantaggi su di noi”, ha aggiunto Trump lanciando una stoccata all’amministrazione Biden.

Le mire espansionistiche di Trump non si placano: oltre a Panama e alla Groenlandia, contro i quali non ha escluso sanzioni economiche o l’intervento militare, il presidente fresco di insediamento torna, a suo modo, a blandire il Canada.

Mire espansionistiche che sono musica per le orecchie di Vladimir Putin, che sogna di ammettere parte dell’Ucraina, e di Xi Jinping che punta a Taiwan.

La posizione di Justin Trudeau

“So che, essendo un negoziatore di successo, gli piace tenere le persone in equilibrio. Ma il fatto che il Canada possa diventare il 51esimo Stato americano semplicemente non si verificherà”, ha dichiarato alcuni giorni fa il premier canadese Justin Trudeau.

Justin Trudeau, in forte calo nei sondaggi, ha già annunciato le dimissioni ed è pronto a cedere il testimone non appena il partito avrà designato un sostituto.

L’accordo USMCA

E Donald Trump è intenzionato a sfruttare la debolezza della politica canadese, anche e soprattutto in vista della rinegoziazione dell’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA) che avverrà nel 2026.

Le intenzioni di Trump, secondo gli analisti, sarebbero quelle di ottenere concessioni ancora prima dell’appuntamento ufficiale. Il nuovo inquilino della Casa Bianca, viene spiegato, da negoziatore consumato avrebbe in mente di alzare la posta con richieste esagerate per poi ripiegare su proposte più ragionevoli.

In gergo si chiama “tecnica della porta in faccia” ed è utilizzata da tutti i negoziatori, dagli operatori di telemarketing e dai venditori di auto usate fino ai big del mondo.

Come scrive il Wall Street Journal la minaccia di imporre dazi del 25% su Canada e Messico a partire dall’1 febbraio punterebbe ad aumentare la pressione per spingere i due Paesi a rivedere al più presto l’intesa.

trump davos canada usa Fonte foto: IPA
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