Truffe nelle donazioni online per aiutare l'Ucraina: come riconoscerle e quali sono i rischi per chi le invia
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, molte persone hanno iniziato a inviare donazioni: ma le truffe online sono aumentate vertiginosamente
La guerra in Ucraina ha spinto tantissime persone a cercare informazioni su come effettuare donazioni online nei confronti della popolazione finita sotto i missili russi. Secondo gli esperti informatici, però, contestualmente si sono moltiplicate truffe online che hanno come oggetto proprio le donazioni per l’Ucraina.
Ecco quali sono i rischi e come evitare di perdere i soldi.
- Come donare all'Ucraina: allarme truffe sul web
- Donazioni online all'Ucraina: attenzione alle criptovalute
- Truffe nelle donazioni all'Ucraina: come riconoscerle
Come donare all’Ucraina: allarme truffe sul web
L’allarme sulle truffe online relative all’Ucraina è stato lanciato da Check Point Research, una divisione dell’agenzia di sicurezza informatica Check Point Software Technologies.
Secondo una nota diffusa dagli esperti, si registra l’incremento delle truffe online che hanno come oggetto proprio la richiesta di donazioni per l’Ucraina.
Un fenomeno iniziato già con lo scoppio della guerra, quando la resistenza di Kiev è stata finanziata perlopiù con donazioni attraverso criptovalute.
Donazioni online all’Ucraina: attenzione alle criptovalute
Secondo Check Point Research, queste truffe online fanno tutte leva sulla richiesta di supporto economico da inviare proprio tramite bitcoin e o altre criptovalute.
Il motivo è semplice: rendere molto difficile il tracciamento del denaro e i destinatari che lo dovrebbero ricevere.
Truffe nelle donazioni all’Ucraina: come riconoscerle
Nel loro report, i ricercatori hanno elencato alcuni esempi di messaggi–truffa.
C’è quello di una donna chiamata “Marina“, che richiede donazioni tramite una foto personale: l’immagine, in realtà, è stata ‘rubata’ a un giornale tedesco.
Come riconoscere un annuncio vero da uno falso? Il problema è che spesso i criminali mischiano siti illegittimi con quelli reali, come nel caso di ‘Defend Ukraine‘, il cui dominio è stato registrato il 16 febbraio, una settimana prima che scoppiasse il conflitto.
Oded Vanunu di Check Point Software ha dichiarato: “Teniamo da sempre sott’occhio il darkweb. Mentre l’anno scorso trovavamo annunci che pubblicizzavano servizi ingannevoli per il Covid, oggi vediamo apparire richieste fasulle di donazioni, via via che il conflitto tra Russia e Ucraina si intensifica”.
“Questi annunci utilizzano finti nomi e storie personali inventate per convincere le persone a donare“, ha aggiunto.
Il consiglio è di affidarsi a siti riconosciuti per l’invio di offerte, come quelli di enti pubblici e organizzazioni globali.