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Truffa del falso Crosetto, il ministro presenta denuncia e Massimo Moratti recupera i soldi: dove erano finiti

Massimo Moratti, l'unico imprenditore che ha pagato finendo nella truffa del falso Crosetto, è riuscito a recuperare i suoi soldi che sono stati congelati dalla procura

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Massimo Moratti ha recuperato i suoi soldi: l’imprenditore era rimasto coinvolto nella truffa del falso Crosetto e aveva pagato quasi 980.000 euro. Il denaro, che era finito su un conto olandese dopo essere stato spostato da una banca all’altra nella speranza di renderne più difficile il tracciamento, è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Dopo la truffa Massimo Moratti recupera il denaro

Al momento, l’ex presidente dell’Inter è l’unica vittima accertata della truffa del finto Crosetto. Il recupero del denaro è stato possibile grazie alla velocità di reazione del pm Giovanni Tarzia della procura di Milano e del nucleo investigativo dei carabinieri guidato dai colonnelli Antonio Coppola e Fabio Rufino.

A poche ore dalla denuncia di Moratti sono così stati attivati canali di collaborazione internazionale a livello di banche centrali, che hanno permesso di tracciare i movimenti del denaro.

truffa crosetto massimo morattiFonte foto: ANSA

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto

L’ipotesi di reato sulla quale indaga la procura è quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e allo scambio di persona. Parte offesa per questo secondo reato è il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Oltre a quella di Moratti, altre querele sono arrivate da Crosetto, dalle famiglie Del Vecchio (Luxottica), BerettaAleotti Caprotti (Esselunga) e da Marco Tronchetti Provera. Massimo Moratti sarebbe comunque l’unico ad aver pagato, con due bonifici.

Altri nomi emersi nell’ambito delle indagini sono quelli di Diego Della Valle, Patrizio Bertelli (marito di Miuccia Prada), Giorgio Armani e della famiglia Caltagirone. Altre denunce, dunque, potrebbero arrivare nei prossimi giorni.

Come funzionava la truffa del falso Crosetto

Spacciandosi per membri dello staff del ministero della Difesa, i truffatori hanno contattato vari imprenditori chiedendo, nel massimo riserbo, un contributo economico volto alla liberazione di giornalisti italiani presi in ostaggio nelle zone calde del mondo.

Alle potenziali vittime veniva richiesto di versare i soldi su un conto di Hong Kong, promettendo che le somme sarebbero poi state restituite tramite un bonifico della Banca d’Italia.

Il castello di menzogne ha iniziato a scricchiolare quando un imprenditore molto amico di Crosetto gli ha telefonato domandandogli come mai una richiesta tanto strana fosse passata dallo staff del ministero allo staff dell’azienda.

La denuncia del ministro

Così ha scritto Crosetto su X per raccontare quanto stesse avvenendo:

… un amico, grande imprenditore, che mi chiede perché la mia segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare. Gli dico che era assurdo, avendo già io il suo numero, e che era impossibile. Verifico per sicurezza, e mi confermano che nessuno lo ha cercato. Archivio la cosa…

Ma a tale telefonata ne sono poi seguite altre. Il ministro ha dunque presentato una denuncia ai carabinieri. L’inchiesta continua, anche grazie a rogatorie internazionali.

Truffa del falso Crosetto a imprenditori vip: i nomi nel mirino da Armani e Beretta a Del Vecchio e Moratti Fonte foto: ANSA
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