Trovato morto l'ex dipendente di Boeing che aveva testimoniato contro l'azienda sui problemi degli aerei
John Barnett, ex dipendente che aveva denunciato la qualità degli aerei di Boeing, è stato trovato morto con una "ferita autoinflitta"
L’ex dipendente Boeing John Barnett, che aveva testimoniato sollevando preoccupazioni sugli standard di produzione dell’azienda, è stato trovato morto. L’uomo, 62 anni, è deceduto lo scorso 9 marzo a causa di una “ferita autoinflitta”.
Morto l’ex dipendente Boeing
Barnett, secondo quanto riferito dalla Bbc, è stato trovato morto nel parcheggio di un hotel nella Carolina del Sud. L’ipotesi più plausibile, al momento, è che il 62enne si sia tolto la vita.
Sul corpo dell’uomo, infatti, sarebbe stata riscontrata una ferita che probabilmente si è autoinflitto. Una ferita che, stando a quanto dichiarato dal medico legale, sarebbe stata la causa della morte del 62enne.
Pare che nei giorni precedenti al decesso Barnett si trovasse a Charleston per colloqui legali legati alla causa contro la società.
La testimonianza contro Boeing
Una morte che ha rattristato Boeing, con la quale Barnett ha lavorato per diversi anni e con la quale era al centro di una causa. L’ex dipendente, infatti, pochi giorni prima di morire aveva testimoniato contri la società per dei problemi sugli aerei.
Dal 2010 responsabile della qualità dei velivoli nello stabilimento di North Charleston dove si costruisce il 787 Dreamliner, un aereo all’avanguardia utilizzato principalmente su rotte a lungo raggio, il dipendente ha puntato il dito contro Boeing per via di alcuni lavoratori che avrebbero minato la qualità degli aerei.
La sede di Boeing in Virginia, negli Stati Uniti
Nel 2019, infatti, Barnett aveva svelato che alcuni lavoratori, definiti stressati, avevano deliberatamente montato sui velivoli componenti che non rispettavano gli standard qualitativi di produzione.
Le preoccupazioni sugli aerei
Le indagini sulla morte di Barnett sono aperte, così come proseguono quelle per cercare di conoscere la verità sulle accuse che il 62enne aveva mosso contro l’azienda. Boeing, infatti, si deve difendere da pesanti accuse, con l’ex dipendente che aveva anche affermato di aver individuato sugli aerei dei problemi importanti nei sistemi di gestione dell’ossigeno.
Secondo quanto testimoniato, Bernett aveva spiegato che i sistemi avrebbero anche potuto non funzionare in caso di emergenza, con una maschera respiratoria su quattro che poteva non attivarsi in caso di necessità.
L’ex dipendente aveva quindi sollevato preoccupazioni sul processo di assemblaggio, definito “affrettato” e che la sicurezza dei velivoli fosse compromessa.
Accuse che Boeing ha sempre rispedito al mittente, anche se una revisione del 2017 da parte dell’ente regolatore statunitense, la Federal Aviation Administration, aveva confermato alcune delle preoccupazioni di Barnett.