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CRONACA NERA

Trovato morto in casa a Porto Torres il pugile Marco Satta Giannichedda: gestiva un pub, disposta autopsia

Il giovane, molto conosciuto in zona sia per l’attività sportiva che per quella commerciale, potrebbe essere deceduto in seguito a un malore

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Ancora da chiarire le cause del decesso di Marco Satta Giannichedda, il pugile sardo morto improvvisamente a soli 31 anni nella propria abitazione di Porto Torres. Disposta l’autopsia sul corpo del giovane sportivo.

Una morte improvvisa

È stata la compagna a rinvenire il corpo di Marco Satta Giannichedda, il pugile 31enne originario di Porto Torres, comune della rete metropolitana del nord Sardegna, nella provincia di Sassari.

La donna ha trovato il corpo senza vita del compagno, nella loro abitazione di via Rinascita, nella serata di ieri, lunedì 19 giugno. I carabinieri della Compagnia di Porto Torres hanno effettuato un sopralluogo nell’appartamento, ma non sono stati rilevati elementi sospetti.

Porto Torres, comune in provincia di Sassari nel quale è improvvisamente morto il 31enne Marco Satta Giannichedda

Al momento tutto lascia presagire una morte improvvisa, probabilmente dovuta a un malore (forse un infarto), ma sarà l’autopsia, disposta dalla Procura di Sassari, a provare a fare luce su un decesso che ha gettato nello sconforto l’intera comunità turritana.

Un ragazzo conosciuto e benvoluto

Marco Satta Giannichedda era molto conosciuto a Porto Torres e, in generale, in tutta la zona nord della Sardegna. Marco tirava di boxe, era un pugile noto e pochi anni fa, nel 2019, aveva aperto nella cittadina un locale chiamato “La locomotiva di Tyson”, diventato in breve tempo uno dei luoghi di ritrovo preferiti dei giovani della provincia.

Molti sono infatti amici, conoscenti o semplici clienti del locale che sono rimasti senza parole di fronte la notizia dell’improvvisa morte del giovane, un ragazzo in piena forma che aveva come obiettivo sportivo quello di riuscire a esordire tra i professionisti della boxe.

Marco aveva lavorato nel suo locale anche domenica, quando si era trattenuto fino a chiusura con alcuni amici, uno dei quali lo aveva poi accompagnato a casa: “Abbiamo giocato sino a ieri e ti ho accompagnato io a casa, e stavi bene, ci stavamo divertendo. Marcolì te ne vai così, no non riesco a crederci” ha scritto un amico su Facebook.

Il cordoglio social

E mentre i carabinieri della Compagnia di Porto Torres stanno indagando sulla vicenda, in attesa degli esami che verranno condotti sul corpo, che attualmente si trova all’istituto di Medicina Legale di Sassari, decine di messaggi di cordoglio si susseguono sui social in memoria del giovane.

“Mi hai accolto come sempre: come un fratello maggiore. Abbiamo giocato a biliardino, con Aurelio e gli altri. Poi voi al pugnometro. Eri forte e simpatico. Alle tre io sono andato via. E ho voluto fare un selfie. E tu mi hai abbracciato. Prima avevi raccontato i tuoi progetti, volevi passare professionista. Disputare almeno un incontro. Stasera la notizia terribile. No, questo non lo meritavi” ha scritto un amico.

Diversi anche i pugili che hanno voluto condividere un pensiero per Marco: dall’ex campione italiano Tore Erittu al pugile della nazionale Federico Serra, anche lui originario di Porto Torres.

Fonte foto: Facebook Marco Satta Giannichedda / ANSA

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