Trova 23 milioni di lire dietro un quadro del XVI secolo a Brindisi: per la banca non valgono più niente
Un brindisino ha trovato 23 milioni di lire dietro a un quadro lasciatogli dal padre, ma per la Banca d'Italia non possono più essere cambiati in euro
Un uomo è stato baciato dalla fortuna a Brindisi, ma la dea bendata gli ha subito voltato le spalle. Nonostante il ritrovamento record di 23 milioni delle vecchie lire dietro a un quadro del XVI secolo, infatti, l’uomo si è ritrovato con in mano un pugno di mosche, con la somma che per la Banca d’Italia non era più valida.
- Il ritrovamento di 23 milioni di lire
- Il no al cambio della Banca d'Italia
- La richiesta di assistenza all'associazione
Il ritrovamento di 23 milioni di lire
Poteva essere la sua giornata, quella della grande svolta, eppure così non è stato. È capitato a un uomo di Brindisi, che dopo il decesso del padre aveva trovato dietro un quadro del 1500 ben 23 milioni di lire in banconote di vario taglio.
La somma, oggi corrispondente a circa 11.000 euro, è stata trovata dall’uomo in casa del padre, un famoso pittore brindisino che gli aveva lasciato l’eredità “nascosta”. Ma dalla gioia, nel giro di poco, si è passati alla delusione totale.
Il no al cambio della Banca d’Italia
Dopo aver trovato l’ingente somma, infatti, l’uomo ha contattato la Banca d’Italia per chiedere informazioni per effettuare il cambio della somma ragguardevole. E qui, purtroppo, ha scoperto che la fortuna in mano era ormai carta straccia per l’istituto bancario.
Le banconote di vario taglio, infatti, non sono più cambiabili in euro per Bankitalia, che ha chiuso le porte al brindisino. Infatti, secondo quanto prevedono le normative interne, trascorsi 10 anni dall’entrata dell’euro nel 2002 non è più possibile effettuare il cambio.
La richiesta di assistenza all’associazione
Ma l’uomo non si è dato per vinto. Dopo aver ricevuto il no dalla Banca d’Italia, ha quindi deciso di rivolgersi all’associazione Giustitalia, che si occupa, tra le altre cose, a livello nazionale ed internazionale della conversione lire/euro.
La richiesta di assistenza è quindi stata fatta per cercare di ottenere il cambio forzosamente tramite una richiesta di conversione avanzata davanti al Tribunale ordinario. L’associazione ha quindi spiegato che effettivamente l’uomo potrebbe ancora sperare perché “il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto (art. 2935 c.c.), quindi nel caso di specie dalla data di ritrovamento delle banconote, ritrovamento che risale a poco tempo fa”. Di certo l’uomo cercherà di far valere i propri diritti, sperando di ritrovarsi in mano la fortuna lasciata dal caro padre defunto.