Troppi tatuaggi, carabiniere licenziato: ma il Tar lo reintegra
A Bologna l'Arma deve reintegrare un appuntato scelto che era stato allontanato dal servizio per i tatoo vistosi sulle braccia
Una delle tante sentenze destinate a fare giurisprudenza. Il Tar dell’Emilia Romagna ha accolto il ricorso da parte di un appuntato scelto dei carabinieri, in servizio a Bologna, che aveva subito la “perdita del grado per rimozione” da parte dell’arma. Il motivo: aveva troppi tatuaggi e per lo più visibili.
La sentenza del Tar, che ha trattato la causa in videoconferenza, in base al protocollo anti-Covid, suggerisce anche come possa essere superato il problema dell’eccessiva visibilità dei tatuaggi alla base dell’espulsione del carabiniere e della successiva causa legale. Il Carabiniere, si legge nella sentenza, potrebbe essere assegnato “presso unità operative ove non è imposta l’uniforme a maniche corte, sia della stessa rimozione ove volontaria dei tatuaggi”.
Gli avvocati Giorgio e Giovanni Carta che hanno seguito la causa per conto del carabinieri reintegrato hanno commentato favorevolmente la sentenza del Tar: “Fa tirare un sospiro di sollievo a quei militari che, in questi ultimi mesi, dopo decenni di tolleranza, si sono trovati improvvisamente sottoposti. Auspico che i procedimenti disciplinari attualmente in corso nei confronti di altri carabinieri tatuati tengano conto della importante affermazione di principi di tale sentenza”.