Treviso, muore nella cisterna del vino: dramma nell'azienda di Renzo Corvezzo, l'ex patron del Treviso calcio
Cessalto, tragedia nell’azienda dell’ex patron del Treviso Calcio Renzo Corvezzo
Una cisterna in autoclave usata per lo stoccaggio del vino si è rivelata mortale per un operaio esperto. Nel macchinario, acquistato qualche settimana fa, dei residui di vino e le relative esalazioni hanno fatto sì che l’uomo abbia perso i sensi. Le conseguenze sono state tragiche: l’operaio è poi morto asfissiato. La tragedia, raccontata dal Corriere della Sera, si è consumata nella giornata di mercoledì 14 dicembre.
L’allarme lanciato dai colleghi
L’episodio si è verificato alla ‘Corvezzo Winery’ di via Palù, a Cessalto (Treviso). Trattasi di un’azienda storica del territorio e molto conosciuta anche per il ruolo avuto nel recente passato dal patron Renzo Corvezzo, ex presidente del Treviso Calcio.
La vittima è Dritan Mecaj, 43 anni. L’uomo era un dipendente della ‘Corvezzo Winery’. Aveva iniziato da giovanissimo a lavorare nell’azienda veneta.
Ad accorgersi dell’incidente sono stati i colleghi di Mecaj che hanno lanciato l’allarme. Subito si sono attivati i soccorsi, ma quando medico e infermieri del Suem 118 sono giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
Sul luogo della tragedia sono arrivati anche i vigili del fuoco del distaccamento di Motta di Livenza. Una volto recuperato il corpo dall’interno della cisterna, sono cominciate le pratiche di rianimazione che sono però risultate vane. Per Mecaj non c’è stato nulla da fare.
Alla ‘Corvezzo Winery’ sono arrivati anche i carabinieri e i tecnici dello Spisal dell’Usl Marca Trevigiana, i quali hanno avviato tutti gli accertamenti del caso sulla cisterna.
Da quanto trapelato, gli ispettori hanno un quadro piuttosto chiaro di quel che è avvenuto: si tratterebbe di uno di quegli incidenti chiamati “infortuni per la troppa esperienza“.
L’addio di Renzo Corvezzo
“Per me era come un figlio, lavorava da noi da moltissimi anni, un ottimo operaio e un esemplare padre di famiglia. Ci mancherà”, ha commentato Renzo Corvezzo, che ha da tempo ha ceduto l’attività al figlio Giovanni.
Dritan, residente a Cessalto, lascia la moglie e un figlio di undici anni. “Siamo rimasti molto colpiti, grande cordoglio per la sua famiglia: Dritan era inserito da anni, un grande lavoratore”, le parole del sindaco di Cessalto, Emanuele Crosato, addolorato per la vicenda.
L’inchiesta e le richieste dei sindacati
La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta sulla tragedia e probabilmente già oggi verrà richiesta l’autopsia per fare totale chiarezza sul decesso dell’operaio.
Il tragico episodio ha innescato le richieste dei sindacati. “Servono interventi significativi — ha affermato Rosita Battain della Cgil — in termini di adozione di dispositivi di sicurezza, di applicazione dei protocolli di prevenzione del rischio, di formazione, anche impegnando in prima linea l’ente bilaterale nell’erogazione di risorse ad hoc”.
“È una strage che non può più essere tollerata — le parole del segretario generale della Cisl Belluno, Massimiliano Paglini —. Non solo va messo in campo un impegno straordinario da parte di tutti i soggetti convolti nelle procedure che devono garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma va anche istituito il reato di omicidio sul lavoro, così come è stato introdotto quello per omicidio stradale”.