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Sara Pedri, la relazione del ministero: "mobbing" in reparto

Gli ispettori del ministero della Salute hanno inviato la relazione alla provincia di Trento tracciando sul reparto dove lavorava Sara Pedri

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

I sospetti dei genitori di Sara Pedri, la ginecologa 31enne scomparsa lo scorso 4 marzo in Trentino, erano ricaduti immediatamente sul “clima di terrore che si viveva in reparto”, dove lavorava la figlia. Adesso i funzionari inviati dal ministero della Salute hanno consegnato alla Provincia di Trento la relazione, riportata dal Corriere della Sera, sull’ispezione effettuata all’ospedale Santa Chiara, dove viene tracciato un quadro proprio dell’atmosfera tra i colleghi in corsia, in particolare sulla gestione dell’ex primario Saverio Tateo.

Sara Pedri, la relazione del ministero: il racconto dei medici

Il lavoro degli ispettori guidati da Maria Grazia Laganà, medico ed ex parlamentare del Partito democratico, è partito all’inizio di luglio dall’analisi degli spazi e delle attività dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia diretta da Tateo, passando in rassegna la documentazione del reparto, dai registri delle presenze alle cartelle cliniche.

I funzionari mandati dal ministro Roberto Speranza hanno ascoltato numerosi operatori sanitari, dalle cui testimonianze sarebbe emerso lo “scollamento tra l’attività professionale e il carattere del primario”.

Sara Pedri, la relazione del ministero: “mobbing” in reparto

Se da una parte infatti nella relazione viene sottolineato l’eccellenza del reparto e il giudizio più che positivo delle pazienti che avrebbero dipinto Tateo come “un uomo meraviglioso”, dall’altra parte è affiorata una “vera e propria richiesta di aiuto e di intervento per l’atteggiamento vessatorio” del direttore, concretizzato attraverso “episodi di mobbing e di ostruzionismo sul lavoro”.

Diverse sarebbero state negli anni le lettere e le sollecitazioni inviate dai medici agli organi competenti, senza portare ad alcun esito. Il primario avrebbe “insultato i colleghi anche davanti ai pazienti e li avrebbe esclusi dalle sale operatorie, con un’evidente mortificazione per i professionisti“.

Un quadro in linea con quelli riportati nella relazione consegnata dai Nas alla Procura di Trento e con quelli della commissione disciplinare costituita dall’Azienda sanitaria, che, sulla base di 17 contestazioni, aveva deciso infine di procedere con il licenziamento di Tateo.

ospedale-s-chiara-trento Fonte foto: ANSA
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