Treno deragliato nel Lodigiano: spuntano nuove prove sulle cause
La Procura di Lodi ha confermato un malfunzionamento nello scambio, ma potrebbe non essere l'unica causa dell'incidente
Ci vorrà del tempo per rimuovere il treno deragliato, un Frecciarossa 1000, dall’area dell’incidente avvenuto giovedì 6 febbraio nei pressi di Ospedaletto Lodigiano. I lavori procedono verso la creazione di una piattaforma in cemento che permetterà le operazioni delle gru che dovanno rimuovere i vagoni del treno dai binari, in sicurezza. Ne dà notizia l’Ansa. Nel mentre spuntano nuove prove sul malfunzionamento all’origine del disastro ferroviario.
Per spostare i vagoni, inoltre, potrebbe essere necessario prima un lavoro di smontaggio di ruote e carrelli, che dovrebbero essere portati via dai binari separatamente, in modo da far diminuire il peso dei vagoni stessi. I convogli del Frecciarossa 1000 deragliato verranno poi sistemati nel deposito Rfi di Ancona.
Treno deragliato: perché è uscito dai binari, le nuove prove
Marco D’Onofrio, direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, ha fatto sapere durante l’audizione in commissione Lavori Pubblici in Senato, che: “Ieri sera è pervenuta una comunicazione da parte della Procura di Lodi a seguito del rilevamento di un difetto interno all’attuatore“, cioè una componente dello scambio.
“Sono state fatte delle prove in campo e sembra che ci sia un’inversione dei cablaggi interna al dispositivo che si è andato a sostituire”, ha dichiarato ancora, secondo quanto riporta l’Ansa. “Questo giustifica il problema che hanno trovato i manutentori nelle verifiche prima del rilascio dell’apparato al regolatore della circolazione perché evidentemente qualcosa non funzionava a dovere“.
Secondo il direttore dell’Ansf, si tratta di “una prima evidenza che introduce un problema che è stato riscontrato, ma non giustifica completamente tutto. Probabilmente nell’andare a rilasciare il deviatoio, forse anche lì qualcosa non ha funzionato”, causando l’incidente che è costato la vita a due macchinisti.
Rfi, ha assicurato, ha “ovviamente sospeso il montaggio di attuatori di questo tipo. Ora ci accingiamo a fare una procedura di safety alert. Una volta noti gli estremi di questo componente o del lotto di fabbricazione, allerteremo tutte le National Safety Authority dell’Unione Europea, in modo che in tutto il territorio dell’Ue si avrà notizia del difetto riscontrato sul componente”, ha concluso nel suo intervento in Senato, come riporta l’Ansa.