Tre operai feriti alle Acciaierie Venete di Padova dopo l’esplosione di un forno, grave un 49enne
Ancora da chiarire le cause dell’incidente avvenuto nello stabilimento della zona industriale di Padova: inquirenti al lavoro
Tre operai sono rimasti feriti a causa di un’esplosione avvenuta all’interno dello stabilimento Acciaierie Venete, nella zona industriale di Padova. L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di venerdì 27 ottobre, con l’intervento dei vigili del fuoco scattato alle 13,30. Secondo quanto riportato dalle testate locali, l’azienda è stata evacuata e messa in sicurezza.
- Grave un operaio di 49 anni
- Le ipotesi sull’esplosione avvenuta nelle Acciaierie Venete
- La denuncia dei sindacati
Grave un operaio di 49 anni
In base alle prime ricostruzioni, l’esplosione è avvenuta in uno dei forni dello stabilimento di produzione di acciaio. Tre gli operai rimasti feriti.
Il più grave è un cittadino bosniaco di 49 anni, ricoverato con gravi ustioni presso l’ospedale di Padova. Gli altri due operai, di 39 e 50 anni, sono stati investiti dall’onda d’urto generata dalla deflagrazione, ma non hanno riportato ferite gravi.
Le ipotesi sull’esplosione avvenuta nelle Acciaierie Venete
Gli agenti della questura di Padova hanno proceduto al sequestro dell’area interessata dall’incidente nell’ambito dell’inchiesta che servirà ad accertare eventuali responsabilità per l’accaduto.
Secondo le prime ipotesi, ancora tutte da verificare, l’esplosione potrebbe essere stata causata dalla mancata evaporazione dell’acqua nel corso del processo di fusione. Una volta entrata in contatto con l’acciaio incandescente, l’acqua avrebbe provocato la violenta esplosione del forno.
La deflagrazione è avvenuta nella zona dell’impianto Acciaierie Venete dedicata alla raccolta delle scorie di lavorazione.
La denuncia dei sindacati
“Abbiamo sentito un botto tremendo, come una bomba, e sono tremati i vetri”, ha raccontato un giovane operaio che lavora in un’azienda distante circa un chilometro dallo stabilimento.
“Ormai andare al lavoro è come andare in guerra: come è possibile?”, ha scritto in una nota Roberto Toigo, segretario Uil del Veneto. “Mi sto chiedendo se manca qualcosa nei percorsi di formazione che vengono fatti per legge, mi sto chiedendo se le aziende adottino davvero con rigore tutte le norme di sicurezza”, ha proseguito il sindacalista.
“È evidente che bisogna fare qualcosa in più rispetto a quanto sia già stato fatto – ha aggiunto il coordinatore della Uil di Padova Massimo Zanetti – La sicurezza deve essere un diritto e una garanzia per ciascun lavoratore”. I sindacati hanno chiesto un incontro urgente con il Prefetto, le istituzioni, le parti datoriali e quelle ispettive e di controllo.