Tre morti nell'esplosione di Suviana al lavoro nella centrale idroelettrica di Bargi: chi sono le vittime
Sono 3 i morti accertati nell'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana. Le vittime si chiamavano Vincenzo Franchina, Tanase Pavel Petronel e Mario Pisani
Erano 15 gli operai al lavoro nel pomeriggio di martedì 9 aprile nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, quando è avvenuta l’esplosione che ha provocato almeno 3 morti. Stavano lavorando al collaudo di una turbina quando, per ragioni ancora da chiarire, è scoppiato l’alternatore. Le 3 vittime accertate della tragedia avvenuta in provincia di Bologna si chiamavano Vincenzo Franchina, Tanase Pavel Petronel e Mario Pisani.
- Vincenzo Franchina tra i morti nell'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana
- Le altre vittime: Mario Pisani e Pavel Petronel Tanase
- Le condizioni dei feriti
Vincenzo Franchina tra i morti nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana
La vittima più giovane è Vincenzo Franchina, nato a Patti, in provincia di Messina, il 12 maggio del 1988 e residente a Sinagra.
Era un elettricista industriale, diplomatosi, come si legge nel curriculum su LinkedIn, all’istituto tecnico industriale Torricelli in provincia di Messina. Lo riporta il Corriere della Sera.
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Sul suo profilo Facebook la foto di copertina ritrae il 36enne nel giorno del suo matrimonio, mentre taglia la torta nuziale con la moglie Enza, a maggio dell’anno scorso. Vincenzo era un appassionato di Vasco e di Ligabue, come si intuisce dalle citazioni che pubblicava sul social.
Le altre vittime: Mario Pisani e Pavel Petronel Tanase
Insieme a Franchina, al momento dell’esplosione, era presente anche Mario Pisani. Ex dipendente Enel, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe, aveva 73 anni.
Avrebbe invece compiuto 46 anni il prossimo 23 giugno Pavel Petronel Tanase, di origine romene, ma residente a Settimo Torinese.
Simone Cappi, 47 anni, titolare del ristorante la Spiaggetta, a poche centinaia di metri dalla centrale, ha parlato degli operai come di un “gruppo coeso“. “Con gli operai diventiamo amici, ci vediamo tutti i giorni”, ha spiegato al Corriere.
“Sono dipendenti Enel o di ditte esterne a cui sono affidati lavori di manutenzione straordinaria – ha aggiunto il ristoratore -. C’erano neoassunti ventenni e persone vicine alla pensione o ancora più grandi. In genere lavorano sempre in coppia, un operaio specializzato anziano, con uno più giovane”.
Le condizioni dei feriti
Continuano invece a versare in gravi condizioni le 5 persone rimaste ferite. 4 di loro sono stati trasportati all’ospedale in codice 3: il più grave è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena: l’uomo è in prognosi riservata nel reparto Grandi Ustionati.
Nella stessa struttura è ricoverato anche un altro operaio, l’unico in codice 2, che nell’incidente ha riportato un’ustione a una mano di minore gravità e si trova in osservazione breve intensiva.
Un altro ancora è stato trasportato all’ospedale di Pisa, mentre gli altri 2 colleghi sono stati portati uno a Parma e uno all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Due dei feriti lievi sono invece rimasti tutto il giorno sul posto.