Tre famiglie intossicate da mandragora a Pozzuoli (Napoli): l'erba scambiata per spinaci dal fruttivendolo
Almeno dieci persone sono state ricoverate con allucinazioni e sintomi da intossicazione alimentare nel Napoletano: avrebbero ingerito della mandragora
Ci sarebbero almeno dieci persone ricoverate alle porte di Napoli con un’intossicazione alimentare riconducibile all’ingestione di mandragora. Il caso è al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Pozzuoli, che hanno fatto partire le indagini all’ospedale Santa Maria Delle Grazie.
Secondo quanto fatto sapere dalla asl Napoli 2 Nord, gli intossicati apparterebbero a tre diversi nuclei familiari. Un paziente è in prognosi riservata.
Tutti avrebbero consumato della verdura velenosa acquistata in diversi negozi di ortofrutta tra i comuni di Quarto e Monte di Procida.
- Verdura ritirata a Napoli per una decina di casi di intossicazione
- La mandragora: dove cresce, che sintomi dà e come riconoscerla
- La mandragora tra leggenda, esoterismo e proprietà mediche
Verdura ritirata a Napoli per una decina di casi di intossicazione
L’azienda sanitaria ha allertato tutti i presidi medici del territorio per la segnalazione di eventuali altri pazienti con sintomi da intossicazione alimentare.
I Nas stanno operando sul territorio per valutare il sequestro di verdura a scopo precauzionale. Per ora è stata ritirata quella di alcuni commercianti, venduta sfusa.
Si ipotizza che sia stato commesso un errore all’inizio della filiera, al mercato all’ingrosso, considerando che le persone che avrebbero mangiato foglie di mandragora (nota anche come mandragola) le avrebbero acquistate in diversi negozi di ortofrutta.
Non ci sarebbero pericoli per chi acquista la verdura al supermercato, e si esclude che la verdura velenosa sia stata acquistata in un mercato parallelo e non controllato.
La mandragora: dove cresce, che sintomi dà e come riconoscerla
I sintomi rilevati sui pazienti ricoverati o che hanno segnalato il loro malessere ai medici di famiglia sono allucinazioni, deliri e disturbi gastrointestinali.
Tutti riconducibili alla Mandragora officinarum. Tutte le parti della pianta hanno alcaloidi tropanici, sostanze attive altamente tossiche, come la L-iosciamina, la atropina, la scopolamina.
La mandragora cresce in tutta Europa e nell’Africa del Nord, soprattutto nelle aree mediterranee. Si può trovare in collina e in zone particolarmente calde e umide.
Le sue foglie possono essere scambiate per quelle della borragine, degli spinaci, della bietola e del cavolo nero, e portare a incidenti come quello avvenuto probabilmente nel Napoletano.
In natura ci si può confondere facilmente con la borragine, regina dei ravioli liguri, visto che entrambe le piante hanno foglie increspate e producono fiori azzurri o indaco.
La borragine ha però il picciolo spinascente, cioè dotato di piccole e fastidiose spine ed è molto lungo. Quello della mandragora è invece liscio e corto.
Fiori della mandragola.
Le foglie della prima sono ovali e spinose, mentre quelle della seconda sono allungate e raramente dotate di sottili spine.
Attenzione anche all’odore. La borragine emana un profumo simile a quello del cetriolo, mentre la mandragora non ha un buon profumo e sapere addirittura di marcio.
La mandragora tra leggenda, esoterismo e proprietà mediche
La mandragora è considerata un’erba magica da diverse culture, ed è utilizzata anche in riti antichi e moderni e nella medicina per le sue proprietà allucinogene e narcotizzanti.
È famosa per la caratteristica radice, che in primavera assume sembianze antropomorfe. Sembra infatti possedere una testa, un corpo allungato e delle lunghe braccia.
Questa particolare pianta è entrata nell’immaginario delle nuove generazioni grazie alla mandragora piangente dei libri e dei film Harry Potter. Non è stata però la controversa scrittrice J. K. Rowling a immaginarla così.
Nel mondo anglosassone, infatti, si pensava che estirpare la mandragora garantisse un posto all’inferno, e la radice avrebbe urlato una volta strappata dalla terra, assordando e uccidendo tutte le persone nelle vicinanze.
In qualche modo la leggenda metteva in guardia i contadini e gli abitanti poco colti delle zone rurali, per evitare che consumassero una pianta che in grandi quantità può rivelarsi pericolosa per la salute.
FAQ
La mandragora (o mandragola) è un'erba perenne della famiglia delle solanacee. Ha fiori azzurri o violacei, frutti gialli, foglie allungate e radici carnose che in primavera hanno l'aspetto di piccolo omini o bambole.
Può causare effetti neurologici, come allucinazioni e deliri, e disturbi gastrointestinali. In antichità si pensava che curasse la sterilità. Ha anche proprietà narcotizzanti.
La mandragora cresce in tutta Europa, in Nord Africa e in Medio Oriente. In Italia cresce nei campi incolti delle aree mediterranee.