Tre militanti di CasaPound arrestati a Napoli per aver picchiato un fotografo: uno è dipendente al Ministero
Tre militanti di CasaPound di Napoli sono stati arrestati per aver aggredito un fotografo che aveva una spilla antifascista: erano ad Acca Larentia
Arrestati per una spilla antifascista. A Napoli, tre esponenti di CasaPound sono finiti ai domiciliari giovedì 18 gennaio, accusati di aver aggredito a calci e pugni un fotografo che aveva un logo antifascista sul giubbotto. A una quarta persona è stato invece notificato il divieto di dimora. L’episodio al centro delle indagini della Digos, coordinate dalla Procura di Napoli, risale allo scorso 12 ottobre.
- Le indagini della polizia
- L'aggressione per la spilla antifascista
- Perquisita la sede di CasaPound
- Il legame con Acca Larentia
- Dipendente al Ministero dei Beni culturali
Le indagini della polizia
La polizia ha eseguito le ordinanze su delega della Procura di Napoli dopo le indagini della Digos.
Tutti e 4 i militanti destinatari dei provvedimenti sono esponenti del comitato provinciale del capoluogo campano di CasaPound, Sezione Berta.
La zona in cui sarebbe avvenuta l’aggressione dei militanti di CasaPound ai danni di un 44enne
Il giudice per le indagini preliminari (gip) li ha ritenuti responsabili, a vario titolo, di diversi reati tra cui:
- rapina;
- violenza privata;
- lesioni personali;
- danneggiamento;
- ricettazione;
- porto di oggetti atti a offendere.
L’aggressione per la spilla antifascista
L’aggressione al fotografo sarebbe avvenuta la sera di giovedì 12 ottobre 2023, nel quartiere Vomero.
I quattro militanti si sarebbero impossessati del giubbotto della vittima, un 44enne, su cui c’era una spilla con un logo antifascista.
L’uomo sarebbe stato immobilizzato, minacciato con un coltello, quindi colpito violentemente con calci e pugni al volto e al capo, che gli avrebbero provocato un serio trauma cranico.
Il tutto sarebbe stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza.
Perquisita la sede di CasaPound
La Procura ha emesso un decreto di perquisizione locale della sede napoletana di CasaPound, per procedere alla ricerca di tracce pertinenti ai reati per cui si procede, anche di tipo informatico, essendo i locali nella disponibilità di uno degli indagati, segretario cittadino del movimento politico, a cui aderiscono anche le altre persone coinvolte nelle indagini.
Il legame con Acca Larentia
Quattro dei cinque indagati avrebbero preso parte all’incontro dello scorso 7 gennaio a Roma, ad Acca Larentia, dove molte persone si sono esibite con il saluto romano.
La vicenda è al centro di una indagine della Procura di Roma che per il momento vede coinvolte una decina di persone.
Dipendente al Ministero dei Beni culturali
Ai domiciliari sono finiti:
- Vittorio Acuto, 34 anni;
- Paolo Primerano, 39 anni, ex guardia giurata, dipendente del Ministero dei Beni culturali;
- Taras Buha, 28 anni, ritenuto legato a fazioni neofasciste ucraine e collaboratore del console ucraino a Napoli.
Divieto di dimora nella provincia di Napoli invece per il fratello gemello di Vittorio Acuto, Roberto Acuto, 34 anni, segretario cittadino di CasaPound, entrambi, sempre secondo gli inquirenti, legati a gruppi ultras della Curva A della tifoseria del Napoli.
Tutti e quattro hanno preso parte alla manifestazione ad Acca Larentia, i fratelli Acuto si sarebbero anche recati lo scorso novembre alle celebrazioni del movimento greco di estrema destra Alba Dorata.
I gemelli però sono stati bloccati e rispediti in Italia dalle forze dell’ordine elleniche.
Durante le perquisizioni a casa di Primerano, nella provincia di Caserta, la Digos ha trovato e sequestrato una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli.