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Tre arresti per due presunti omicidi di 'ndrangheta: Salvatore Di Cicco e Andrea Sacchetti uccisi nel 2001

Due casi di lupara bianca sono stati risolti a 20 anni dalla sparizione delle vittime grazie alle rivelazioni di due pentiti

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Arrestati 22 anni dopo. I carabinieri del Ros hanno fermato tre persone che potrebbero essere responsabili della morte di Salvatore Di Cicco e Andrea Sacchetti, uccisi nel 2001. Dietro al provvedimento le dichiarazioni di due pentiti.

L’arresto dei tre presunti responsabili

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di essere dietro all’omicidio e all’occultamento dei cadaveri, Salvatore Di Cicco e Andrea Sacchetti nel 2001 nell’area dell’Alto Ionio, in provincia di Crotone.

Si tratta di due casi di cosiddetta lupara bianca, che indica un omicidio di mafia dopo il quale il cadavere della vittima viene fatto sparire. Gli arresti eseguiti dal Ros nella giornata di domenica fanno infatti riferimento a una faida di ‘ndrangheta.

Ndrangheta 2001
Crucoli, dove sarebbe stata uccisa una delle due vittime

I provvedimenti restrittivi, emessi dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro su richiesta della direzione distrettuale antimafia, sono stati eseguiti dagli uomini del Comando provinciale di Cosenza, con il supporto di quelli del Comando provinciale di Crotone.

Le rivelazioni dei pentiti

I casi della sparizione di Salvatore di Cicco e Andrea Sacchetti sembrano quindi vicini ad una soluzione dopo più di 20 anni da quando sono avvenuti. In entrambi i casi, dietro alla svolta nelle indagini ci sarebbero le dichiarazioni di due pentiti.

Si tratta, secondo quanto riportato da ‘La Gazzetta del Sud’, di Nicola Acri e Ciro Niegro, che collaborando con gli investigatori avrebbero permesso di arrestare i tre presunti colpevoli degli omicidi. A coordinare le indagini è stata la procura antimafia di Catanzaro, sotto la guida di Nicola Grattieri. 

Chi erano Di Cicco e Sacchetti

Salvatore Di Cicco scomparve l’1 settembre del 2001, quando fu condotto con un pretesto da Sibari, dove viveva, a Crucoli, in provincia di Crotone. Qui sarebbe stato ucciso con un’arma da fuoco e il suo corpo sarebbe stato occultato.

La ragione del suo omicidio sarebbe da ricercare in un regolamento di conti all’interno del Crimine, una delle sezioni della ‘ndrangheta, di Cirò, che ai tempi era in mano alla costa Farao-Marincola.

Una vicenda di controllo di piazze di spaccio sarebbe invece all’origine della morte di Andrea Sacchetti, scomparso il 6 febbraio dello stesso anno. Il suo corpo sarebbe stato nascosto all’interno dei terreni di un’azienda agricola di Rossano.

carabinieri-calabria Fonte foto: 123RF
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