Tragedia Natisone, negli audio le telefonate di Patrizia e il dramma rivissuto dai genitori: "Non dormo più"
Il commento della madre di Patrizia Cormos, vittima della piena del fiume Natisone, dopo la diffusione degli audio delle telefonate ai soccorritori
Patrizia Cormos, insieme ai suoi amici, è morta inghiottita dalle acque del fiume Natisone dopo essere rimasta bloccata in un isolotto, durante una piena. Gli audio delle telefonate ai soccorsi, agli atti delle indagini, mostrano la disperazione dei ragazzi e la lentezza dei soccorsi. “Non dormo più, mi chiedo se hanno un cuore” ha commentato distrutta la madre della ragazza.
- Patrizia morta nel Natisone, gli audio agghiaccianti
- Il dolore della madre di Patrizia
- Le richieste ripetute di aiuto
Patrizia morta nel Natisone, gli audio agghiaccianti
Il 31 maggio 2024 Patrizia Cormos aveva chiesto più volte di essere soccorsa, con diverse telefonate, mentre le acque del Natisone minacciavano lei e i suoi amici, Bianca Doros e Cristian Molnar, ogni minuto di più.
Gli audio testimoniano la crescente preoccupazione e le forze che diminuivano mentre l’acqua saliva. Nonostante le richieste per l’elicottero, i soccorritori non avevano attivato immediatamente il salvataggio. I Vigili del Fuoco, pur tentando di raggiungere i ragazzi, non erano riusciti a salvarli in tempo.
Fonte foto: ANSA
Le ricerche dei ragazzi dispersi dopo la gita al Natisone
Il dolore della madre di Patrizia
L’inchiesta aperta dalla Procura di Udine coinvolge quattro persone accusate di possibile negligenza. Le registrazioni, diffuse dal Tg1, sono state ascoltate anche dalla madre di Patrizia, Mihaela Tritean, che ne è rimasta profondamente segnata.
“Stanotte non ho dormito” ha ammesso la donna al Corriere. “Quegli audio sono devastanti, si sentono i ragazzi chiedere aiuto, e mia figlia Patrizia Cormos supplicare più volte l’arrivo dell’elicottero”.
Le telefonate disperate sono ben 4. “Una dura undici minuti ma negli ultimi sei si sente la musica di attesa in sottofondo. È lì che parlano tra loro in preda alla disperazione. Alla fine penso che Cristian si sia buttato in acqua perchè si sente Bianca che grida subito dopo imitata anche da Patrizia. Continua a supplicare nelle telefonate” ha spiegato Tritean.
Le richieste ripetute di aiuto
La donna ha sottolineato che le voci che si distinguono, anche se disturbate dalla musica, sono sufficienti a chiarire la situazione. I tecnici provvederanno in seguito a ripulire gli audio, per ricavare tutte le ultime parole dei ragazzi prima della tragedia.
“Chi è al telefono con mia figlia insiste: ‘Dovete avere pazienza, non possiamo arrivare così velocemente’. Poi mette in attesa. E 6 minuti dopo, alle 13.46, la linea cade”. Quando Patrizia ha richiamato, spiega la donna, la centralinista sembrava quasi infastidita. “Ancora la signora del Natisone che chiama? le chiede”.
Alla ragazza veniva poi chiesto di pazientare, perché la caserma dei pompieri si trova a Cividale del Friuli, circa 7 km dalla zona del dramma. Nel frattempo l’operatore chiedeva a Patrizia foto e video per meglio valutare la situazione, e dopo aver ricevuto il materiale, consigliava ai ragazzi di trovare un appiglio da qualche parte.
“Vorrei solo chiedergli se ha un cuore e ha un figlio e cosa avrebbe fatto se ci fosse stato suo figlio al posto di Patrizia, Bianca a Cristian. Non gli ha fatto pietà sentire questi ragazzi che piangono e urlano?” si è domandata Mihaela.
“Due giorni dopo hanno trovato anche il suo telefono intatto, l’orologio al polso funzionava, indossava gli orecchini, il bracciale e la collana. Aveva la borsa ancora a tracolla. E c’erano le foto scattate quel giorno. Si vede lei che sorride soddisfatta con la coppia di amici. Poi l’acqua si è inghiottita anche la sua felicità” ha concluso.
