Torna l'incubo virus West Nile trasmesso dalle zanzare: Italia prima in Ue per contagi, i consigli di Lopalco
L'Italia è il Paese dell'Unione europea in cui nel 2022 sono stati registrati il numero più alto di casi di West Nile: l'allarme dell'Ecdc
A causa del cambiamento climatico, l’Europa rischia un aumento di casi e morti legati a infezioni trasmesse da zanzare Aades (patologie come Chikungunya, Dengue, West Nile, Zika e febbre gialla). A lanciare l’allarme è stato l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
L’ultimo report dell’Ecdc
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Ecdc, la specie di zanzara Aedes albopictus, vettore dei virus chikungunya e dengue, si sta diffondendo in Europa sempre più a nord e a ovest, mentre la specie Aedes aegypti, nota per trasmettere dengue, febbre gialla, chikungunya, zika e virus del Nilo occidentale, si è stabilita a Cipro dal 2022 e potrebbe continuare a diffondersi in altri Paesi in Europa.
Nel documento redatto dall’Ecdc e riportato dall”Adnkronos’, si legge che “l’Europa sta vivendo una tendenza al riscaldamento in cui le ondate di calore e le inondazioni stanno diventando più frequenti e gravi, con le estati che si allungano e diventano più calde. Ciò crea condizioni più favorevoli per specie di zanzare invasive come Aedes albopictus e Aedes aegypti”.
Nel 2022, ha ricordato l’Ecdc, in Ue-See sono stati segnalati 1.133 casi umani e 92 decessi per West Nile Virus, di cui 1.112 acquisiti localmente in 11 Paesi: il numero più alto dal 2018, anno di picco dell’epidemia di West Nile. Casi acquisiti localmente sono stati riportati da Italia (723), Grecia (286), Romania (47), Germania (16), Ungheria (14), Croazia (8), Austria (6), Francia (6), Spagna (4), Slovacchia (1) e Bulgaria (1).
Il medesimo trend di aumento dei casi autoctoni si è registrato anche per la Dengue: nel 2022 sono stati registrati 71 casi di infezione acquisita localmente in Ue-See, pari al totale infezioni segnalate tra il 2010 e il 2021. Casi autoctoni di Dengue sono stati riportati da Francia (65) e Spagna (6 casi).
L’allarme della direttrice dell’Ecdc
Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, ha dichiarato: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione nell’Unione europea di specie di zanzare invasive in aree precedentemente non colpite. Se continua così, possiamo aspettarci di vedere più casi e probabilmente più morti per malattie come dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale”.
“Gli sforzi”, ha aggiunto Andrea Ammon, “devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e applicare misure di protezione individuale”.
L’Ecdc, a questo proposito, ha precisato che “le modalità sostenibili per controllare le popolazioni di zanzare includono l’eliminazione delle fonti di acqua stagnante, l’utilizzo di larvicidi ecologici e la promozione della consapevolezza della comunità” sull’importanza di controllare la proliferazione delle zanzare.
Per quanto riguarda, invece, le misure di protezione personale, esse “comprendono l’uso di zanzariere sui letti (preferibilmente trattate con insetticidi), il sonno o il riposo in stanze schermate o climatizzate, l’impiego di zanzariere alle finestre, l’uso di indumenti che coprano la maggior parte del corpo e l’utilizzo di repellenti per zanzare”. Infine, “è essenziale sensibilizzare il pubblico in generale, gli operatori sanitari e i viaggiatori sulle malattie trasmesse dalle zanzare”.
I consigli di Lopalco
In merito all’allarme lanciato dall’Ecdc, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, ha affermato ad ‘Adnkronos Salute’: “L’aumento delle zanzare legato al cambiamento climatico è un rischio per la salute ormai in tutta Europa. Per il cittadino è bene imparare a difendersi dalle punture, così come si fa nei climi tropicali e subtropicali”.
Secondo l’esperto, il rischio “è legato sia alla presenza di specie nuove, sia al fatto che l’assenza di inverni rigidi non fa mai scomparire le zanzare anche nei mesi freddi e, quindi, la trasmissione di virus dannosi si sostiene senza interrompersi”.
Lopalco ha sottolineato che “per le autorità è importante rafforzare la sorveglianza” e che, “in caso di malattia febbrile di origine sconosciuta, soprattutto in estate, è importante eseguire tutti i test per la ricerca di virus trasmessi dalle zanzare come West Nile, Chikungunya, etc.”.