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18enne suicida, indagine su bullismo e omofobia: lo sfogo della madre

Un ragazzo di Torino si è gettato sotto un treno, dietro questo gesto il sospetto dell'omofobia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si è suicidato domenica scorsa lanciandosi sotto un treno, ma potrebbe essere stata una vittima dell’omofobia. Non ha lasciato nessun messaggio d’addio il 18enne (Orlando Merenda) che avrebbe deciso di togliersi la vita gettandosi sulle rotaie tra le stazioni Lingotto e Moncalieri. Nella sua bacheca di Instagram, però, oltre al tanto cordoglio, ci sono anche numerosi insulti e commenti di odio, tra i quali uno in cui è scritto “morte ai gay”. Per questo, come riporta l’Ansa, la procura di Torino ha deciso di aprire un’indagine sulla sua morte con l’ipotesi di bullismo e omofobia.

Lo scorso 27marzo 18enne aveva scritto su Instagram: “Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta”, forse riferendosi al fatto che la sua omosessualità non fosse accettata.

“Lo prendevano in giro perché era omosessuale” avrebbero raccontato alcuni amici, mentre a La Stampa il fratello ha rivelato: “Mi aveva confessato di aver paura di alcune persone. Non mi ha spiegato chi fossero, non ha fatto nomi. Era preoccupato. Diceva che mettevano in dubbio la sua omosessualità“.

La madre del 18enne, Anna, non crede che il figlio si sia suicidato e lo ribadisce da diversi giorni sui social, chiedendo giustizia.: “Stiamo cercando la verità – ha detto la madre con un video -, mio figlio non è mai stato solo. Non ho mai pensato a un gesto estremo, non di sua volontà, non era una persona che pensava di togliersi la vita anzi sapeva che arrivato a 18 anni avrebbe potuto fare le sue scelte. Oggi credo sia stato ingannato, deriso e umiliato, con un carattere così fragile. Era libero e doveva essere libero di essere e fare quel che voleva, invece temo che subisse senza parlare e raccontarci”.

Gli agenti della polizia ferroviaria hanno acquisito i messaggi, sono andati a parlare con gli insegnanti dell’istituto professionale che il giovane frequentava per diventare barman e cameriere, con i compagni di classe, gli amici.

La madre di Orlando: “Quel giorno sentivo come un presentimento”

La madre del giovane è stata raggiunta dal quotidiano Repubblica: “Me lo diceva: ‘Sento una pressione al petto, qualcosa che mi stringe’. Ma non capivo se era psicologica o fisica. Eravamo una cosa sola ma non voleva farmi preoccupare. Come si dice? A chi è lontano non bisogna raccontare problemi, e lui non mi diceva tutto per farmi stare tranquilla”.

Anna abita in Calabria e non appena ha saputo della tragedia che ha coinvolto il figlio si è precipitata a Torino. La notizia del dramma gli è giunta mentre era al mare: “Quel giorno non volevo andarci al mare, sentivo come un presentimento, non so spiegare”.

Poco prima di morire Orlando ha contattato il genitore per chiederle dove si trovasse: “Gli ho detto che ero al mare, con una coppia di amici, in una spiaggia nudisti, e lui si è messo a ridere – spiega Anna -. L’ho visto sereno. Quando però mi ha salutato ha detto “non ti preoccupare, divertiti mamma”. E quel “divertiti”, lo ha calcato un pochino troppo. Lo avevo notato. Dopo di me ha fatto un giro di telefonate dei parenti”.

Capitolo omofobia: “Penso che sia stato talmente offeso, che abbia assorbito come una spugna fino a non reggere più. Io stessa da piccola ho subito bullismo, allora non si dava peso erano ragazzate, ma non si sa quanto ferisce. Lui non mi ha raccontato questo ma ora lo sto capendo”.

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