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Doccia fredda dell'Ue sull'Italia: "Procedura giustificata"

La Commissione Europea ritiene che la regola del debito non sia stata rispettata

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nella giornata in cui la Commissione europea distribuirà le raccomandazioni ai vari paesi, il futuro economico dell’Italia sembra sempre più incerto.

Stando alle dichiarazioni riportate da Ansa, la Commissione Europea avrebbe scritto nel rapporto dell’Italia che la regola del debito “non è stata rispettata” e quindi sarebbe “giustificata” una misura per debito eccessivo. Gli esperti di Bruxelles non credono alla scusa del rallentamento economico. I “fattori aggravanti” che hanno portato a questa decisione sarebbero i passi indietro fatti su alcune ‘riforme pro-crescita’, come quella sulle pensioni, e il deficit previsto per il 2020, che dovrebbe salire oltre il 3%. Insomma, nei conti italiani ci sarebbe una “deviazione significativa” rispetto a quello concordato con l’Unione Europea, e questa condizione non cambierebbe neanche “se se l’impatto di bilancio del programma straordinario di manutenzione delle strade (0,18% del Pil) seguito al crollo del ponte Morandi e il piano per limitare i rischi idrogeologici dovuti al maltempo venisse considerato tra gli ‘eventi eccezionali”, secondo quanto scritto nell’analisi.

“I dati 2018 per l’Italia sono problematici su due fronti”, spiega il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici. “Invece di essere ridotto, il debito sale da 131% a 132% e il deficit strutturale che avrebbe dovuto calare di 0,3% peggiora di 0,1%, creando un gap di 0,4%. Sfortunatamente anche per il 2019 vediamo un peggioramento dello strutturale, mentre il Consiglio aveva raccomandato uno 0,6% di miglioramento e le autorità italiane si erano impegnate a dicembre a non peggiorarlo”.

L’Unione si aspetta che il debito italiano salga sia nel 2019 sia nel 2020 oltre il 135%. Tra le cause principali elencate nel rapporto: “Le nuove misure e il trend demografico avverso” che capovolgono “gli effetti positivi delle riforme pensionistiche del passato e indeboliscono la sostenibilità a lungo termine” delle finanze, “l’aumento dei tassi d’interesse dei titoli di Stato osservato nel 2018 e 2019″ e anche “un avanzo primario in discesa, e privatizzazioni non raggiunte”.

Una situazione decisamente poco rosea per l’Italia, che però ha ancora la possibilità di dialogare con l’Europa per risolvere i problemi. “La mia porta resta sempre aperta. Siamo sempre pronti ad ascoltare”, ha concluso il Commissario Moscovici.

Per il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, la responsabilità è degli ultimi governi: “Le recenti politiche dell’Italia hanno inflitto danni. L’Italia paga per interessi” sul debito “tanto quanto spende per tutta l’istruzione, pari a 38.400 euro per abitante, e la crescita si è quasi interrotta”.

Ma una soluzione ci sarebbe: “Non spendere quando non c’è spazio per farlo”, un cammino verso la ripresa che “altri hanno già intrapreso”.

D’accordo anche il Commissario europeo al Bilancio Guenther Oettinger, che in un’intervista riportata da “Repubblica” aveva dichiarato: “Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione. L’Italia non dovrebbe essere un rischio per l’Eurozona”.

Nel rapporto Ue però ci sono anche dei consigli per risollevare la situazione economica in Italia: usare le entrate inattese per abbattere il debitospostare la tassazione dal lavorocombattere l’evasione rafforzando l’uso di pagamenti elettronici. Per il problema delle pensioni, andrebbero riprese le passate riforme, per ridurre il peso sulla spesa pubblica e investire in manovre pro-crescita.

Quello di oggi è soltanto il primo passo nell’analisi della situazione economica del nostro paese. Il prossimo appuntamento importante sarà martedì prossimo, quando prenderanno la parola i capi dei vari paesi e decideranno se avviare la procedura dell’infrazione o se negoziare con l’Italia. Per la sentenza definitiva invece si potrebbe dover aspettare il 9 luglio, secondo “Repubblica”, quando a esprimersi sarà l’Ecofin, il consiglio dei ministri delle Finanze dell’Unione europea.

Fonte foto: ANSA

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