Torino, Stefano Leo ucciso per spaventare l'ex di Said Mechaquat
Il delitto si sarebbe consumato non lontano dalla casa dell'ex compagna di Said
Said Mechaquat, reo confesso dell’omicidio di Stefano Leo, aggiunge nuovi dettagli al movente che l’avrebbe spinto a commettere la violenza. Secondo quanto riferisce La Stampa, l’uomo avrebbe detto di aver ucciso il giovane 34enne per “togliergli tutte le promesse di felicità”, ma avrebbe scelto proprio quel luogo, i Murazzi, perché non lontano dall’abitazione della sua ex.
Il luogo dell’omicidio
“Non ho scelto per caso il luogo dell’omicidio. L’ho fatto vicino a casa della mia ex perché lei potesse percepire la paura” avrebbe riferito l’uomo agli investigatori e ai magistrati Enzo Bucarelli e Ciro Santoriello, secondo quanto riporta La Stampa. L’ex compagna di Said Mechaquat, infatti, vive a poche decine di metri dal luogo dove si è consumato il delitto. La donna ora vive con il figlio avuto da Said insieme a un altro uomo.
I trascorsi con l’ex compagna
Il rapporto travagliato fra i due sarebbe stato caratterizzato da ripetute violenze sulla donna da parte di Said, motivo per cui l’uomo è stato denunciato. “La violenza, ben lungi dall’essere circoscritto alle ipotizzate due o tre circostanze – scrivono i giudici di secondo grado – era il metodo attraverso il quale l’imputato gestiva sistematicamente il suo rapporto con la compagna”, riporta La Stampa.
Ma dalla Cancelleria della Corte d’Appello non è mai stato trasmesso alla procura l’ordine di carcerazione. E il 23 febbraio Stefano Leo è morto.