Salvini contro il M5S: "Troppa sintonia col Pd". Di Maio risponde
Nuova lite tra Lega e Movimento 5 Stelle: il botta e risposta tra Salvini e Di Maio
Il ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio, nonché leader della Lega, Matteo Salvini è tornato a polemizzare col Movimento 5 Stelle.
A Verona, come riporta l'”Ansa”, Salvini ha dichiarato:
“Io, per 11 mesi, ho mantenuto la parola con gli italiani e con i 5 Stelle. Inizio a notare troppi accoppiamenti fra Pd e 5 Stelle, troppa sintonia. No alla flat tax, no ad Autonomia, no al nuovo decreto sicurezza. E magari riapriamo i porti. Mi spieghi qualcuno se vuole andare d’accordo con il Pd o con gli italiani e la Lega rispettando il patto”.
Luigi Di Maio, intervistato sulla questione nel corso della trasmissione di Canale 5 “Matrix” (la puntata sarà trasmessa stasera), ha replicato a proposito del presunto spostamento a sinistra del Movimento 5 Stelle:
“Se la sinistra è il Pd, per carità…Dio ce ne scampi. Non c’è un capo politico che abbia attaccato il Pd come me, il Pd è ancora quello dei renziani con Zingaretti davanti, non voglio averci nulla a che fare. Da quando c’è stato il caso Siri, la Lega l’ha presa sul personale. Sto chiedendo un vertice di governo e vedo un po’ di irritazione”.
Palazzo occupato a Roma, Di Maio commenta il gesto di Krajweski
Di Maio, sempre a “Matrix”, ha commentato anche il gesto del cardinale Konrad Krajweski che ha riattaccato la corrente a uno stabile occupato a Roma, gesto su cui Salvini si è espresso in maniera polemica:
“Un cardinale non è un politico, rappresenta il Vaticano. Ha agito secondo i suoi principi. Per me la legalità deve valere per tutti, non voglio scatenare il caso su questo episodio e poi ci teniamo gli immobili occupati da CasaPound e centri sociali. Tutti gli immobili occupati vanno sgomberati”.
Salvini sull’Europa: “Sforare il 3%”
Superare il 3%? “Non si può, si deve”. È quanto Matteo Salvini ha detto, invece, a Porta a Porta, riferito dall’Ansa: “È mio dovere superare i vincoli europei se affamano le famiglie italiane – prosegue il vicepremier -. Il limite delle 3% è l’ultima delle mie preoccupazioni”.
“Prima di spararle sul rapporto debito-pil mettiamoci a tagliare tutto quello che non è stato tagliato in questi anni di spese inutili e di grande evasione”: è la risposta a distanza di Luigi Di Maio, che ha rilasciato questa dichiarazione all’Ansa, prima di incontrare gli imprenditori umbri nella sede di Confindustria Umbria, a Perugia.
Giorgetti: “Così non si può andare avanti”
La Stampa riporta la dichiarazione del sottosegretario Giancarlo Giorgetti a Porta a Porta: «Questo stato di litigiosità è evidente a tutti. È chiaro che se prosegue oltre il 26 maggio diventa insostenibile».