Omicidio Viterbo, il negoziante ucciso per 600 euro di vestiti

Il giovane 22enne fermato per l’omicidio del negoziante a Viterbo si sarebbe scagliato sull’uomo per 600 euro di vestiti. Secondo quanto riferisce Il Corriere della Sera, il giovane era già stato al negozio di Norveo Fedeli e aveva tentato di fare un acquisto di 600 euro, utilizzando una carta di credito inattiva.

Il presunto colpevole, Michael Aaron Pang, è un grafico pubblicitario statunitense, nato in Corea del Sud. Le telecamere a circuito chiuso lo hanno incastrato, dopo aver commesso l’efferata violenza sul 74enne ed essere uscito dal negozio con abiti diversi. L’operazione congiunta di polizia, carabinieri e finanza ne ha permesso la cattura e l’arresto.

Dopo che il luogo dove risiedeva con la compagna è stato perquisito, nel comune di Capodimonte, sono spuntati fuori gli abiti sporchi di sangue e i vestiti rubati nel negozio di Norveo Fedeli. Tra gli oggetti rubati, anche il portafogli della vittima.

Secondo una prima ricostruzione dell’omicidio, riportata dal Corriere, Michael Aaron Pang era già stato due volte nel negozio di Fedeli. Aveva tentato di effettuare l’acquisto di vestiti con una carta bloccata, per cui aveva chiesto al negoziante di tenere i vestiti da parte. Ma alla sua terza visita, invece di coprire il pagamento, ha aggredito il negoziante con uno sgabello uccidendolo. L’interrogatorio davanti al gip dovrà chiarirne le dinamiche per capire cosa sia effettivamente successo.

I familiari di Fedeli rivelano che l’uomo aveva già parlato del 22enne, ma di lui temeva soltanto l’intenzione di truffarlo con la carta di credito scaduta. Per questo non aveva ritenuto necessario denunciarlo. Con la voce spezzata dal pianto il figlio Pierluigi, ai giornalisti del Corriere, ha riferito:

“Ricordate mio padre per quel che era. Basta andare fuori dal negozio per vedere che persona fosse. I fiori, le persone che gli vogliono bene, i vicini i clienti. Siamo tutti distrutti”.

Fonte foto: ANSA e Mediaset