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Omicidio Rozzano, trappola al nonno per vendicare abusi su nipote

Le violenze sulla bambina sarebbero andate avanti per almeno due anni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

L’uomo ucciso lunedì a Rozzano sarebbe stato attirato in una trappola dai parenti per vendicare gli abusi che il 63enne avrebbe compiuto sulla nipotina di cinque anni. A compiere l’omicidio è stato il padre della bambina, un 35enne con precedenti penali, ex genero della vittima. Gli abusi del nonno sulla bambina sarebbero andati avanti per almeno due anni.

Come mostra il servizio del TG5, per gli investigatori si sarebbe trattato quindi di una vendetta. La vittima era di Secondigliano, alla periferia di Napoli, e da qualche giorno era tornato a Rozzano. L’assassino ha ammesso di aver ammazzato l’ex suocero e ha provato a giustificarsi dicendo: “Quando l’ho visto ho avuto un black out improvviso ed immediato”.

Gli abusi del nonno sulla minore erano stati denunciati lo scorso novembre, quando la bambina era riuscita a raccontare la vicenda. Sul Corriere della Sera si legge che la madre della piccola, allertata da un messaggio che la figlia le aveva lasciato, si era precipitata al San Paolo per farla visitare da una equipe di psicologi. Oltre agli abusi subiti durante l’estate, quando il nonno era salito a Rozzano da Napoli per una decina di giorni, durante le audizioni protette sarebbe emerso che le violenze erano in realtà iniziate già nel 2016. Le indagini sono in corso e l’uomo potrebbe aver compiuto  abusi anche su altre giovani vittime.

Proprio lunedì scorso, due ore prima dell’omicidio, si era tenuto l’incidente probatorio per fissare le dichiarazioni della bimba in attesa del processo. Da quando è emersa la storia delle violenze sulla piccola, il nonno non aveva più fatto ritorno a Milano ed era stato bandito dalla famiglia. Venuto  conoscenza della presenza dell’ex suocero nella città lombarda, il 35enne padre della bambina aveva iniziato una caccia all’uomo insieme a un amico 27enne. Entrambi sono accusati di omicidio aggravato dalla premeditazione e nessuno dei due ha ancora spiegato che fine abbia fatto la pistola usata per il delitto e come abbiano saputo dove si trovava il 63enne.

Giovedì saranno interrogati dal gip Elisabetta Meyer. Intanto gli investigatori starebbero concentrando le indagini anche su altri membri della famiglia che avrebbero potuto attirare in una trappola il nonno per esporlo alla vendetta.

Carabinieri
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