Tassa sui soldi nascosti: le precisazioni di Salvini
Dallo studio di Porta a Porta arriva la proposta: una tassa sul denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza
Una nuova tassa sui soldi ‘nascosti’ nelle cassette di sicurezza: è la proposta lanciata dal ministro degli Interni Matteo Salvini dallo studio televisivo di Porta a Porta.
“Serve una pace fiscale per far emergere il denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza, fermo. Con una nuova pace fiscale daremmo il diritto di utilizzarli, e lo Stato incasserebbe miliardi da reinvestire per la crescita”, ha detto il vicepremier. “Non parlo di soldi all’estero, però mi dicono – spiega Salvini – che ci sono centinaia di miliardi in cassette di sicurezza, fermi. Potremmo metterli in circuito per gli investimenti. Si potrebbe far pagare un’imposta e ridare il diritto di utilizzarli”.
In una nota diffusa in mattinata, riportata dall’Ansa, Salvini ha precisato quanto affermato da Bruno Vespa e ribadito sul suo profilo Twitter: “Prive di qualsiasi fondamento le ipotesi di una patrimoniale, di tasse sui risparmi, sui conti correnti degli italiani o su cassette di sicurezza. Siamo al governo per togliere, non per aggiungere tasse. L’unico ragionamento riguarda una ‘pace fiscale’ per chi volesse sanare situazioni di irregolarità relative, oltre che ad Equitalia, al denaro contante”.
Una proposta a cui aveva già pensato il governo Gentiloni, come ricorda “La Repubblica”, con una aliquota al 35% per i contanti o titoli al portatore chiusi nelle casette di sicurezza.
Nel salotto televisivo di Bruno Vespa il leader leghista ha parlato anche della possibile procedura d’infrazione contro l’Italia e della trattativa con la Commissione europea: “L’infrazione non fa piacere a nessuno. Si possono coniugare dialogo e fermezza. Staremmo parlando di una presunta multa per un presunto sforamento di 3miliardi, quando noi all’Europa diamo ogni anno 6 miliardi mentre il Pil italiano è di 1800 miliardi. Seguendo le loro ricette il Debito è aumentato di 650 miliardi.”
“Quest’anno – continua Salvini – aumentano le entrate Irpef e Iva e abbiamo surplus commerciale. Il Paese si sta muovendo e tu che fai? Gli tiri schiaffi e gli dai una multa? Allora a qualcuno può venire il dubbio che tu voglia mettere le mani sulle aziende italiane. Dal 2008 ad oggi abbiamo seguito alla lettera le prescrizioni dell’Europa, abbiamo messo superbolli ovunque. Risultato: lavoriamo meno ed è aumentato il debito”.
Parlando della tenuta del governo, Salvini ha detto di non aver mai messo in discussione il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Al governo si può questionare come in famiglia o come in azienda, è come il Cda di un’azienda. Mi dà fastidio solo quando si mette in dubbio l’onestà. Ora abbiamo messo di fronte a noi le cose da fare”.
“Entro giugno ci deve essere il Ministro per le Politiche Europee. Io qualche nome ce l’ho, ma lo farò a tempo debito. Non chiedo mezza poltrona in più. L’ho detto prima del voto”, ha aggiunto Salvini.
Il vicepremier ha infine annunciato una prossima riforma della giustizia: “Ho parlato con il ministro Bonafede, la prossima settimana ci sarà un incontro su giustizia civile, penale e tributaria. È il momento storico propizio per una riforma della Giustizia, da fare con magistratura e avvocatura, non contro, come fece sbagliando anche il centrodestra. Bisogna rimettere al centro del dibattito anche la separazione delle carriere tra pm e giudici”.