Chi è Maria Saladino, prima donna candidata alle primarie del Pd
La prima candidata donna alle primarie del partito democratico si chiama Maria Saladino, 36 anni di Castrovillari
“Sono convinta che siamo davanti ad una chiamata alle anni della Politica. Da iscritta PD, ho sentito il dovere di non dichiararmi delusa ed arrabbiata, restando nel progetto PD, perché il PD viva, Viva il PD. Non vorrei parlare di candidati maschi o candidate donne. Certo però che l’essere donna vorrei che fosse un valore aggiunto, un plus per il Pd”. La prima candidata donna alle primarie del partito democratico si chiama Maria Saladino, 36 anni di Castrovillari, laureata ed esperta in relazioni internazionali, una vita tra Roma e Bruxelles. Unica donna per ora, a sfidare i pesi massimi del partito, tutti uomini, già ministri, già governatori, come Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Marco Minniti.
Una renziana iscritta al Partito democratico dal 2014
L’idea di correre per la segreteria dem parte dall’ottimo risultato alle elezioni europee del 2014, stesso anno di iscrizione al partito. Con le sue 26mila preferenze contribuì allo storico risultato targato Matteo Renzi. Sfidando Minniti e Zingaretti, e pure il giovane Corallo, Maria Saladino si è candidata con questa piattaforma: “Il Pd deve vivere, anzi deve tornare ai valori fondanti, a quella grande intuizione politica che ha fatto nascere la grande casa comune, il laboratorio progressista, plurale per radici e ragioni, ulivista, progressista e a matrice socialista ed europea”. Però senza tradire “la grande eredità di Moro e di Pertini”.
Perché alle primarie del Pd dovrebbero scegliere lei
“Perché – sostiene – sono una novità e non ho perso il contatto con il nostro popolo. Gli altri candidati sono persone che io rispetto tantissimo, ma se il partito ora è così malato qualche responsabilità ce l’avranno anche loro”. Non nasconde di aver creduto nel progetto di Renzi, di rinnovamento di cui il partito aveva bisogno. Ma poi, subito dopo il grande risultato delle Europee, il partito ha perso il contatto con i problemi reali delle persone”. I suoi motti sono riassunti dagli hastag #ilfuturopretendecoraggio e #vogliounpartitopaese perché – ha detto – vuole di lasciare l’orma in questa politica. “Non ho pacchetti di tessere, non ho rapporti consolidati da quarant’anni; le firme le stiamo raccogliendo coinvolgendo davvero i circoli e gli iscritti”.