Testimone della morte di Ramy Elgaml accusa i carabinieri, le parole ai pm sullo scontro con lo scooter
I pm al lavoro sull'indagine della morte di Ramy Elgaml hanno sentito un testimone presente all'inseguimento con i carabinieri a Milano
C’è un testimone sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto durante un inseguimento in moto con un’auto dei carabinieri nel quartiere milanese di Corvetto. I magistrati hanno ascoltato un ventenne, che ha dichiarato di aver assistito alle fasi finali dell’incidente avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 novembre. Si tratterebbe dell’unico testimone rintracciato al momento nelle indagini per omicidio stradale a carico del vicebrigadiere al volante della gazzella e di Fares Bouzidi, il 22enne alla guida del motorino in sella al quale era la vittima.
Le indagini sulla morte di Ramy Elgaml
Secondo quanto appreso da Ansa, il ragazzo è stato sentito dal pm Marco Cirigliano, al lavoro nell’inchiesta coordinata dal procuratore Marcello Viola insieme a carabinieri del Nucleo investigativo e polizia locale, nella serata del 3 dicembre.
Il 20enne avrebbe dichiarato di essere stato presente negli ultimi attimi dell’inseguimento, prima dell’incidente che ha portato alla morte Ramy Elgaml.
Fiori e messaggi nel punto dove è morto Ramy Elgaml, all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano
Il testimone
Secondo quanto riportato, nelle dichiarazioni messe a verbale di fronte ai magistrati, il 20enne avrebbe parlato di un impatto avvenuto tra l’auto dei carabinieri e lo scooter T-max condotto da Bouzidi, con Elgaml nel posto di dietro.
Una circostanza che non risulta dal verbale di arresto per resistenza nei confronti del 22enne alla guida del motorino, redatto dai militari dell’Arma, ma che sarebbe apparsa in una prima informativa della polizia locale, in seguito alle analisi delle immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza, precedenti agli accertamenti in corso sulla dinamica dello scontro.
L’ipotesi di impatto con i carabinieri
Da quanto riferito a Ansa, la testimonianza potrebbe essere compatibile con l’ipotesi di un urto accidentale e non con uno speronamento volontario commesso dal carabiniere all’inseguimento.
Nella giornata di mercoledì 4 dicembre si sarebbe dovuto tenere l’interrogatorio di Bouzidi da parte del gip Marta Pollicino, in relazione alla misura cautelare degli arresti domiciliari disposta per il 22enne in seguito all’arresto per resistenza.
Il colloquio, su richiesta dell’avvocatessa della difesa Debora Piazza, è stato però rinviato per le condizioni di salute del ragazzo, che si è svegliato da poco dal coma.
Gli ultimi aggiornamenti sulle indagini arrivano nel giorno dei funerali di Ramy Elgaml, celebrati al cimitero di Rozzano davanti alla famiglia e da una folla di amici del 19enne di origini egiziane.
“Dobbiamo essere tranquilli, non dobbiamo creare provocazioni. Questa è una democrazia, è un Paese di legge che rispetta la giustizia” ha affermato durante il rito l’Imam Mahmoud Asfa, in riferimento ai disordini avvenuti nel quartiere Corvetto dopo la morte del ragazzo, dai quali la famiglia si era già dissociata invitando ad abbassare i toni.
“Abbiamo tanta fiducia nella giustizia italiana e se Ramy avrà ragione la giustizia gli darà ragione”, è stato il messaggio della guida della comunità.