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Tentò di uccidere con le forbici la figlia neonata a Martano, condannata una mamma

Aveva reciso lei stessa il cordone ombelicale, poi aveva praticato dei tagli sulla carotide e aveva abbandonato il corpo in giardino. La condanna

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Aveva tentato di uccidere la figlia neonata con un paio di forbici, per questo una giovane mamma di Martano (Lecce) è stata condannata a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Il caso è noto dal 23 luglio 2021, quando il compagno della donna fu attirato dai vagiti della piccola e allertò subito le forze dell’ordine. La mamma è stata condannata per tentato infanticidio.

Martano, tenta di uccidere la figlia neonata

Come detto in apertura, i fatti risalgono al 23 luglio 2021.

Una donna di 35 aveva appena partorito, e sulla piccola neonata aveva praticato tre tagli nella zona della carotide per poi avvolgere il corpicino in un telo da mare e abbandonare il fagotto nel giardino di casa.

tenta di uccidere figlia neonata forbiciFonte foto: Tuttocittà.it
Martano (Lecce), una donna è stata condannata dopo aver tentato di uccidere la figlia neonata con un paio di forbici

La tragedia era stata evitata dall’intervento del compagno, ex convivente secondo ‘Leggo’, che aveva sentito i vagiti della piccola.

L’uomo aveva scoperto il fagotto con dentro la piccola gravemente ferita e aveva subito allertato le autorità. La piccola era stata trasportata d’urgenza all’ospedale dal personale del 118.

Per questo la donna era stata rinviata a giudizio – scriveva ‘Quotidiano di Puglia’ – dal gup Angelo Zizzari e per lei erano stati disposti gli arresti domiciliari dal gip Alessandra Sermarini su richiesta del pm Alessandro Prontera.

Aveva partorito di nascosto dal compagno e dalla famiglia

Come ricostruisce ‘Leggo’, la vicenda si era svolta all’interno di un contesto di forte degrado e disagio sociale.

La donna aveva partorito di nascosto e aveva reciso lei stessa il cordone ombelicale con un paio di forbici.

Quindi la 35enne aveva praticato tre tagli con un coltello all’altezza del collo e della carotide, come dichiaravano gli inquirenti: “Tre lesioni lineari: una di 1,5 centimetri; una seconda di 4,5 centimetri superficiale; una terza di 5 centimetri più profonda”.

Secondo le notizie e gli inquirenti, nessuno dei suoi contatti più stretti era a conoscenza del parto. Quindi la donna aveva avvolto il corpicino della piccola in un telo da mare e lo aveva abbandonato nel giardino.

La condanna

La giovane mamma di Martano è stata condannata in primo grado a 4 anni e 4 mesi di reclusione dal collegio giudicante presieduto Fabrizio Malagnino, che ha contestato alla donna il reato di tentato infanticidio in condizioni di abbandono morale e materiale.

Un altro reato confermato è quello di occultamento di cadavere, con allontanamento dai pubblici uffici per cinque anni con il pagamento di 50 mila euro di provvisionale per la figlia e delle spese processuali.

Come sta la bambina

Come riporta ‘Leggo’, oggi la bambina si trova in affidamento presso alcuni familiari su decisione del Tribunale dei Minori di Lecce.

La piccola, che oggi ha 2 anni, è assistita dall’avvocato Daniela De Liguori. Per certi versi, il caso di Martano ricorda quello di Alessia Pifferi.

mamma-forbici-neonata-martano Fonte foto: iStock
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