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Tassa sulle sigarette, proposto un aumento di 5 euro a pacchetto per finanziare la sanità con 13,8 miliardi

Proposta una tassa sulle sigarette: 5 euro in più a pacchetto per finanziare la Sanità pubblica. L'idea delle associazioni trova una sponda nella politica

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Una tassa di 5 euro su ogni pacchetto di sigarette, da aggiungersi al normale prezzo, per finanziare il Servizio Sanitario Nazionale con 13,8 miliardi aggiuntivi. È la richiesta di alcune associazioni a tutela della salute che hanno lanciato la campagna #SOStenereSSN. Immediato l’appoggio della vicepresidente del Senato, la pentastellata Domenica Castellone, che ha annunciato come alcuni emendamenti alla Manovra 2025 raccoglieranno la proposta.

Chi chiede la tassa di 5 euro sulle sigarette

La tassa di scopo viene reclamata a gran voce da Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), dalla Fondazione Aiom e da Panorama della Sanità. La campagna è stata presentata durante una conferenza stampa in Senato.

“Come rappresentante delle Istituzioni e soprattutto come ricercatrice oncologica ho presentato in Senato la mia proposta per elevare il costo delle sigarette e dei prodotti da fumo, così come già accaduto in altri Paesi”, ha specificato Castellone.

“Potremmo in tal modo generare oltre 13 miliardi di euro di ricavi da investire nel potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che in campagne pubblicitarie mirate a far conoscere soprattutto ai più giovani tutti i rischi legati al consumo di sigarette. La tutela della salute dei cittadini è sancita dalla nostra Costituzione, e occorre fare di tutto affinché essa si realizzi pienamente”, ha aggiunto la vicepresidente del Senato.

Il fumo e i numeri del tumore al polmone

Aiom ha sottolineato come “9 diagnosi di tumore del polmone su 10 sono causate dal fumo di sigaretta, che equivale, in Italia, a quasi 40.000 nuovi casi nel 2023”.

Da noi “il 24,5% degli adulti (18-69enni) fuma: una cattiva abitudine sempre più diffusa soprattutto nelle donne, a cui corrisponde un progressivo aumento della mortalità per carcinoma polmonare in questa fascia della popolazione”.

E ad oggi, sottolineano gli oncologi “il 75-80% dei casi è diagnosticato in fase avanzata, il che implica ridotte probabilità di guarigione, costi elevati a livello individuale e sociale e un significativo impatto sulla sostenibilità di tutto il Servizio Sanitario Nazionale”.

Quanto costano le sigarette in Europa

La tassa da 5 euro sulle sigarette, che andrebbe di fatto a raddoppiare il prezzo dei pacchetti, allineerebbe l’Italia all’andamento dei prezzi di altri Paesi del Vecchio Continente che hanno aperto una crociata anti-fumo.

In Francia, spiega Aiom, attualmente il prezzo delle bionde si aggira attorno ai 12 euro a pacchetto, così come nel Regno Unito. In Romania si viaggia attorno agli 8 euro.

Pd a favore della tassa sulle sigarette

Dai banchi del PdMarina Sereni e l’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin accolgono la proposta. Secondo Lorenzin l’idea “in realtà non è una tassa, bensì uno strumento di politica sanitaria a favore del Ssn. Dopo 10 anni, forse si è capito che questa è una strada giusta”. L’ex ministra nel 2014 aveva presentato una proposta in tale direzione, che però non era andata in porto.

Fonte foto: ANSA

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