Tamponi e mascherine, possibile aumento dei costi per stop ai prezzi calmierati: l'allerta di Federfarma
Il Ministero della Salute starebbe pensando di prorogare alcune norme del protocollo d’intesa oltre il mese di marzo 2022
Dal mese di aprile cambiano le regole sul Green pass in Italia e anche quelle riguardanti le mascherine. In particolare, dal giorno 1 del mese, all’interno dei luoghi di lavoro, è possibile indossare anche la mascherina chirurgica, in aggiunta al dispositivo con identificato dalla sigla Ffp2 che fino a questo momento ha rappresentato la norma.
Il quarto mese del 2022 è importante per un’altra ragione: dopo più di 2 anni (e per la precisione dal 31 gennaio 2020), finirà lo stato di emergenza. La fine di questa condizione eccezionale potrebbe tuttavia innescare uno stop delle norme che hanno consentito di acquistare sia le mascherine sia i tamponi a prezzi calmierati.
Mascherine chirurgiche e Ffp2, stop ai prezzi calmierati: quanto costano adesso e cosa potrebbe succedere da aprile
La Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani (Federfarma) ha sottolineato che a partire dal mese corrente il prezzo di 50 centesimi di euro a mascherina chirurgica “non è più applicabile”.
Saranno possibili aumenti anche sui prezzi delle mascherine Ffp2, fino a oggi vendute a 0,75 euro. La validità della norma che rende più accessibili i dispositivi “rinforzati” per le tasche dei consumatori infatti “è esplicitamente prevista fino al 31 marzo 2022”, continua Federfarma. Di conseguenza “il prezzo al pubblico di tali dispositivi è libero anche per quelle farmacie che hanno volontariamente aderito al protocollo”.
Tamponi, possibile aumento dei prezzi dal mese corrente: quanto costano adesso i test e a quanto potrebbero arrivare
A marzo è terminata anche l’efficacia del protocollo d’intesa tra Commissario per l’emergenza, il Ministero della Salute e le associazioni dei farmacisti, che stabiliva l’obbligo di un prezzo calmierato per i tamponi in farmacia: il rischio è che si torni ai prezzi dell’anno scorso, compresi tra i 20 e i 40 euro (contro i 15 di marzo 2022).
Un coda davanti a una farmacia di Roma.
Maggiori costi test e dispositivi di protezione, cosa succede adesso
Di fronte a una situazione di incertezza, che non si sa bene quali ricadute avrà sulle tasche dei consumatori, Federfarma ha deciso di prendere l’iniziativa: “Abbiamo inviato una lettera a tutte le oltre 14mila farmacie che effettuano tamponi a mantenere il prezzo calmierato attuale di 15 euro per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi”. Così il segretario nazionale della federazione a Il Sole24Ore.
Inoltre, secondo Federfarma, il Ministero della Salute starebbe pensando di prorogare alcune norme del protocollo d’intesa oltre il mese di marzo 2022, in particolar modo nella parte che riguarda i tamponi, anche perché il numero di contagi giornalieri rimane alto.