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Taglio delle pensioni dei dipendenti pubblici fino a settemila euro con la legge di Bilancio, la denuncia

I sindacati accusano il governo di fare cassa con i tagli alle pensioni degli statali e confermano gli scioperi indetti per il mese di novembre

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I dipendenti pubblici che andranno in pensione rischiano di subire tagli fino a settemila euro. La denuncia arriva dai sindacati Cgil, Fp e Flc, che hanno fatto delle previsioni sulla base delle nuove aliquote riviste dall’articolo 33 della Legge di Bilancio. Dal primo gennaio 2024, secondo i calcoli dei sindacati, si rischia una perdita annua fino al 20% sulle pensioni liquidate agli statali. Le tre sigle sindacali, quindi, parlano di “tagli pesantissimi”.

Tagli in vista per le pensioni dei dipendenti pubblici

Un taglio pesante per i dipendenti pubblici, che potrebbe interessare gli iscritti ad alcune casse previdenziali. In particolare, si tratta degli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps), alla Cassa per le pensioni degli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi).

Inoltre, la perdita potrebbe interessare anche gli iscritti alla cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti giudiziari e dei coadiutori.

Taglio delle pensioni dei dipendenti pubblici fino a settemila euro con la legge di BilancioFonte foto: ANSA

Quanto potrebbero perdere gli statali in pensione

Sempre in base alle stime dei sindacati, per una pensione di vecchiaia erogata a partire dal 2024 a un soggetto di 67 anni, con 35 anni di contributi e un compenso annuo lordo di 30mila euro, il taglio può raggiungere i 4.432 euro all’anno.

Una cifra che, se proiettata negli anni di vita media, può arrivare a quasi 71mila euro. Taglio ancora più alto per i dipendenti pubblici che arrivano a 40mila euro lordi l’anno, per i quali la perdita sarà di 5.910 euro.

Fino a 7mila euro di perdita all’anno, invece, per gli statali con 50mila euro lordi di retribuzione.

I sindacati confermano gli scioperi di novembre

La Cgil ha accusato il governo di “fare cassa sulle pensione dei dipendenti pubblici” e ha quindi confermato gli scioperi indetti per il mese di novembre, insieme al sindacato Uil, per protestare contro la manovra finanziaria.

Secondo le stime, nei prossimi anni andranno in pensione circa 700mila dipendenti pubblici. “Non solo sulle pensioni il governo non darà risposte a giovani, donne e pensionati ma sta decidendo di fare cassa sulle pensioni dei pubblici”, proseguono Cgil, Fp e Flc.

“Anche per questo motivo le ragioni della nostra mobilitazione si rafforzano a partire dagli scioperi già proclamati nelle prossime settimane, che vedono al centro il tema delle pensioni”, concludono i sindacati.

Taglio delle pensioni dei dipendenti pubblici fino a settemila euro con la legge di Bilancio Fonte foto: ANSA
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