Luigi Di Maio
Tutto quello che c’è da sapere su Luigi Di Maio: dai primi passi nel Movimento 5Stelle all’elezione in Parlamento, fino al ruolo di ministro degli Esteri con Mario Draghi
Il nome di Luigi Di Maio è indissolubilmente legato al Movimento 5 Stelle, partito dal quale è uscito nel giugno del 2022. Nato ad Avellino il 6 luglio 1986, ma cresciuto a Pomigliano d'Arco (Napoli), è stato il più giovane vicepresidente della Camera della storia italiana
L'attivismo di Luigi Di Maio ai tempi dell'università
Luigi Di Maio è il primo dei tre figli di Antonio Di Maio, imprenditore edile e dirigente locale di Alleanza Nazionale, e Paola Esposito, insegnante di italiano e latino. Si è diplomato al liceo classico di Pomigliano d'Arco nel 2004 e successivamente si è iscritto all'Università Federico II di Napoli cambiando due facoltà: ingegneria informatica e poi giurisprudenza, senza mai conseguire la laurea. Dopo aver fondato il sito studentigiurisprudenza.it, è stato eletto presidente del Consiglio degli studenti. Di Maio ha sempre raccontato che l'attivismo politico, fin dai tempi dell'università, gli ha impedito di laurearsi.
La fondazione del meetup di Pomigliano d'Arco nel 2007
Nel 2007 raccoglie l'invito di Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle insieme a Gianroberto Casaleggio, e apre il Meetup di Pomigliano d'Arco. Negli anni dell'attivismo politico Luigi Di Maio ha svolto diversi lavori: tecnico informatico, assistente alla regia, cameriere, manovale nella ditta del padre e steward allo stadio San Paolo di Napoli. Quest'ultimo lavoro, in particolare, è stata la causa di numerose ironie sulla preparazione di Luigi Di Maio, definito da alcuni avversari politici come "il bibitaro del San Paolo". Nel frattempo, scrivendo per alcune testate locali, il futuro ministro degli Esteri ha conseguito il tesserino di giornalista pubblicista iscrivendosi all'albo professionale.
Di Maio, più giovane vicepresidente della Camera nella storia italiana
Nel 2010 arriva per Luigi Di Maio la prima esperienza politica come candidato. Si presenta alle elezioni comunali di Pomigliano d'Arco, ma ottiene solo 59 preferenze e non viene eletto. Grazie ai 189 voti ottenuti online nelle cosiddette "parlamentarie" del Movimento 5 Stelle, viene candidato alle elezioni politiche del 2013 e viene eletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione Campania 1. Il 21 marzo dello stesso anno diventa il più giovane vicepresidente della Camera dei deputati nella storia italiana e comincia l'ascesa vera e propria all'interno del partito fondato da Beppe Grillo. Nel 2014 viene scelto per il direttorio del partito.
L'elezione a capo politico del Movimento 5 Stelle
La sua popolarità all'interno del Movimento trova conferma nel 2017, quando con quasi 31mila voti (82% delle preferenze) viene eletto capo politico del partito. Nel 2018, anno del boom del Movimento 5 Stelle nelle elezioni politiche a livello nazionale, Luigi Di Maio viene nuovamente eletto deputato nel collegio uninominale Campania 1-03 (Acerra) con oltre 95mila voti. Di Maio, in questa occasione, batte sonoramente Vittorio Sgarbi (centrodestra, 20,8% dei voti) e il candidato del centrosinistra Antonio Falcone (12%). Il capo politico del Movimento trionfa con il 63,4% delle preferenze.
Luigi Di Maio ministro dello Sviluppo Economico e poi degli Esteri nel Conte II
Superati i contrasti iniziali con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (sulla nomina di Paolo Savona come ministro dell'Economia) nasce il governo Conte I sostenuto dalla maggioranza Lega-5 Stelle. In questo esecutivo Luigi Di Maio ricopre la carica di ministro dello Sviluppo economico e del lavoro oltre a quella di vicepresidente del Consiglio. Finita l'esperienza del governo Conte I, subito dopo la richiesta di "pieni poteri" da parte di Matteo Salvini dallo stabilimento balneare Papeete, Luigi Di Maio ricopre ancora una carica ministeriale nel nuovo governo. Nel Conte II, sostenuto da 5 Stelle, Partito Democratico, LeU e Italia Viva, Di Maio diventa ministro degli Esteri, anche in questo caso il più giovane della storia italiana a ricoprire l'incarico.
La conferma al ministero degli Esteri nel governo Draghi
Il 22 gennaio 2020, in un discorso tenuto nel Tempio di Adriano a Roma, Luigi Di Maio annuncia le sue dimissioni da capo politico del Movimento 5 Stelle attribuendo la scelta a scontri interni al partito, con accuse ad avversari interni "che restano nelle retrovie". Caduto il governo Conte II dopo l'uscita dalla maggioranza di Italia Viva di Matteo Renzi, nasce il governo guidato da Mario Draghi in cui Luigi Di Maio viene confermato ministro degli Esteri. La lunga storia di Luigi Di Maio nel Movimento 5 Stelle termina il 21 giugno 2022, quando annuncia l'addio al partito in cui militava dal 2007 e fonda un suo movimento di ispirazione moderata, atlantista ed europeista: si tratta di Insieme per il Futuro. Alla nuova compagine parlamentare aderiscono 50 dei 155 deputati del Movimento 5 Stelle, con l'obiettivo dichiarato di continuare a sostenere il governo Draghi.
L'addio al Movimento 5 Stelle e la fondazione di Impegno Civico
Un mese dopo, il 21 luglio, alla luce dell'ultimatum con 9 punti programmatici consegnato dal Movimento 5 Stelle a Mario Draghi, il presidente del Consiglio si dimette. Si apre la crisi che porterà alle elezioni del 22 settembre, nelle quali Luigi Di Maio si presenterà con il simbolo di Impegno Civico, partito da lui fondato insieme a Bruno Tabacci. Nel collegio uninominale Campania 1-02 (Napoli quartiere Fuorigrotta) Di Maio si presenta per la coalizione del centrosinistra in quota Impegno Civico. Ottiene il 24,4% dei voti ma non basta a superare proprio il candidato del Movimento 5 Stelle Sergio Costa, che vince con il 39,7% delle preferenze. Inoltre Impegno Civico ottiene solo lo 0,6% delle preferenze e non supera la soglia di sbarramento del 3% né quella dell'1% necessaria per portare voti alla coalizione.