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Cambiamenti Climatici

Tutto quello che c’è da sapere sui cambiamenti climatici: aumento delle temperature globali, gas serra e attività umane che influenzano il futuro del pianeta

di Antonio Cardarelli

Con il termine "cambiamenti climatici" si intendono i cambiamenti a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici del pianeta Terra. Gli studiosi hanno scoperto che, nel corso della storia, la Terra è stata soggetta a diversi cambiamenti climatici avvenuti in modo naturale. Ma quello in corso preoccupa molto di più gli scienziati perché è il più anomalo ed è dovuto all'attività antropica, cioè dell'uomo.

L'attività dell'uomo

La rivoluzione industriale ha portato il benessere medio su livelli mai visti prima. Ma negli ultimi 150 anni, con l'intensificazione della produzione, trasporto e consumo di merci, la quantità di anidride carbonica e di altri gas serra riversati dall'uomo nell'atmosfera è stata doppia rispetto ai minimi degli ultimi 700mila anni. La combustione di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas è la causa principale del cosiddetto "effetto serra" che provoca il più grande cambiamento climatico in atto: l'aumento della temperatura globale. Oggi la Terra è di 1,1° C più calda rispetto alla fine del 19esimo secolo e l'ultimo decennio (2011-2020) è stato il più caldo mai registrato.

Le conseguenze climatiche

L'innalzamento della temperatura è la conseguenza diretta dell'aumento dei gas serra presenti nell'atmosfera. Ma essendo un ecosistema complesso e profondamente connesso, l'innalzamento delle temperature porta con sé molti altri effetti collaterali non meno pericolosi. Tra questi ci sono: siccità intense, scarsità d’acqua, incendi gravi, innalzamento dei livelli del mare, inondazioni, scioglimento dei ghiacci polari, tempeste catastrofiche e riduzione della biodiversità. In altre parole, ogni anno assistiamo all'aumento di fenomeni meteorologici estremi - come per esempio la stagione dei grandi incendi in Australia - che secondo gli esperti sono connessi all'incremento delle temperature del pianeta.

Temperature in aumento costante

Senza un intervento immediato le temperature potrebbero aumentare di 1,5° C tra il 2030 e il 2050. A causa del riscaldamento globale il ghiaccio marino artico, in ogni decennio, è diminuito in media del 12,85% mentre i registri delle maree costiere hanno registrato un aumento medio di 3,3 millimetri del livello del mare dal 1870. Molti esperti, in virtù del fatto che i cambiamenti climatici si sono sempre verificati (per cause naturali) preferiscono parlare di "crisi climatica" per individuare la fase in corso.

Modifica della distribuzione delle precipitazioni

Un altro cambiamento climatico in atto, frutto secondo gli scienziati dell'aumento delle temperature provocato dall'attività dell'uomo, è quello della modifica del regime delle precipitazioni. Utilizzando un approccio innovativo basato sui dati delle precipitazioni tra il 1925 e il 2012, i ricercatori del National Center for Atmospheric Research (negli Usa) hanno dimostrato che vi sono state importanti variazioni nella quantità di piogge e nella distribuzione nel pianeta. Dal 1920 le precipitazioni sono aumentate nell'Eurasia settentrionale e nel Nord America mentre sono significativamente diminuite nelle zone centrali degli Stati Uniti e nel sud dell'Eurasia. A causa di una maggiore evaporazione degli oceani, secondo lo studio a livello globale le precipitazioni sono aumentate dell'1-2 per cento per ogni grado in più di temperatura dell'atmosfera.

Rischio siccità e inondazioni più frequenti

Secondo uno studio congiunto dell’Institute of Atmospheric Physics dell’Accademia delle Scienze cinese e del MET Office britannico, con il riscaldamento globale le piogge diventeranno sempre più violente e concentrate, con tutti i problemi che già conosciamo. Questi fenomeni andranno ad alternarsi sempre di più a periodi di siccità prolungata. La pioggia, in base ai risultati di questo studio, non sarà più concentrata in modo uniforme durante l'anno o la singola stagione, ma tenderà a concentrarsi in alcuni brevi momenti. Circa i due terzi del pianeta subiranno un idroclima “più umido e più variabile”, mentre si prevede che le restanti regioni diventeranno “più secche ma più variabili” o “più secche e meno variabili”, spiega Zhang Wenxia, autore principale dello studio. L’Europa non sarà risparmiata: la parte settentrionale diventerà più propensa alle alluvioni mentre Spagna, Italia centro-meridionale e Grecia avranno climi più secchi ma meno variabili, combinazione che favorisce siccità prolungate. La diminuzione della biodiversità - in mare e sulla terra - è un'altra conseguenza del cambiamento climatico.

Le cause del cambiamento climatico

Secondo gli esperti, la principale causa dell'aumento delle temperature globali va ricercata nell'attività dell'uomo e in particolare nella combustione di carbone, petrolio e gas durante i processi industriali produce anidride carbonica e ossido di azoto, causando la presenza di gas serra in eccesso nell’atmosfera. Questi gas trattengono più calore rispetto al necessario e determinano l'innalzamento della temperatura del pianeta. Anche la deforestazione ha contribuito al surriscaldamento del clima. Meno alberi, infatti, vuol dire meno ossigeno nell'atmosfera e meno anidride carbonica trattenuta dalle piante. Infine, anche l'allevamento di bestiame (specialmente quello intensivo) determina un aumento dei gas serra a causa delle grandi quantità di metano prodotte dagli animali durante il processo di digestione. A questi elementi si aggiungono anche i fertilizzanti e i gas fluorurati emessi da particolari apparecchiature e prodotti.

Il contrasto del cambiamento climatico

La comunità scientifica è concorde nel ritenere che, per fermare il cambiamento climatico, sia necessario ridurre le emissioni di gas serra. Un obiettivo che governi, imprese e cittadini di tutto il mondo posso perseguire. I Paesi dell'Unione europea, per esempio, hanno fissato l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Nel 2019 i leader europei hanno approvato l'obiettivo di raggiungere un'Ue a impatto climatico zero entro il 2050. Ogni anno si tiene la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, conosciuta anche con la sigla COP. Nel 2022, a Sharm el-Sheikh (in Egitto), si è tenuta la COP27. In questi appuntamenti i cambiamenti climatici sono al centro delle discussioni e i Paesi coinvolti cercano di trovano un accordo per la riduzione globale delle emissioni inquinanti in modo da fermare l'aumento delle temperature e i cambiamenti climatici.

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