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Beppe Grillo

Tutto quello che c’è da sapere su Beppe Grillo: la gioventù a Genova, gli spettacoli comici, l’esordio in tv con Pippo Baudo e la nascita del Movimento 5 Stelle

di Antonio Cardarelli

Nato a Savignone, in provincia di Genova, il 21 luglio 1948, Giuseppe Piero Grillo, poi diventato famoso come Beppe Grillo, è uno dei comici italiani più noti. Nel 2009, insieme a Gianroberto Casaleggio, ha fondato il Movimento Cinque Stelle di cui è attualmente garante. Nella sua lunga carriera ha lavorato in locali, teatri e televisione ed è stato uno dei pionieri in Italia nell'uso della comunicazione su internet. Ecco le tappe principali della sua carriera.

Gli esordi di Beppe Grillo come comico in tv
Secondo figlio della pianista Piera Tieghi e dell'imprenditore di origine siciliana Enrico Grillo, Beppe Grillo è cresciuto nel quartiere San Fruttuoso di Genova, città in cui si è diplomato in ragioneria e dove ha frequentato, senza mai laurearsi, la facoltà di Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Genova. Dopo aver lavorato per un periodo nell'azienda del padre, Grillo comincia a esibirsi come comico in alcuni locali cittadini e poi di Milano. Nel capoluogo lombardo, nel 1977, viene notato da Pippo Baudo che, dopo averlo convinto a cambiare nome d'arte da "Giùse" a Beppe Grillo, lo fa esordire sulla Rai nelle trasmissioni Secondo voi (1977 e 1978) e Luna Park (1979). Negli stessi anni partecipa come co-conduttore al festival di Sanremo e conduce l'edizione 1979 di Fantastico insieme a Loretta Goggi.

Le prime trasmissioni e lo "spot telepatico" premiato a Cannes
Beppe Grillo incontra un favore sempre maggiore tra il pubblico definitivo fino alla consacrazione arrivata con le trasmissioni Te la do io l'America (1981) e Te lo do io il Brasile (1984) in cui Beppe Grillo viaggia nei due Paesi raccontando usi, costumi e luoghi visitati. Il tutto, ovviamente, condito dalle battute del comico genovese. A metà anni '80 la sua ascesa nella Rai continua con le partecipazioni al Festival di Sanremo e Domenica In in qualità di ospite. In quel periodo tutto ciò che tocca Beppe Grillo diventa un successo, inclusi gli spot girati tra il 1986 e il 1988 per la marca di yogurt Yomo, premiati con diversi riconoscimenti di settore. Lo "spot telepatico" dello yogurt con il faccione di Grillo in primo piano viene premiato anche a Cannes.

La frase sui socialisti e l'allontanamento dalla tv
Nel 1986 arriva il primo allontanamento di Beppe Grillo, seppur temporaneo, dalla televisione di Stato. Durante un monologo della trasmissione del sabato sera Fantastico 7 pronuncia la seguente battuta sul Partito Socialista: "Ma se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?". Dopo le polemiche per la battuta Beppe Grillo torna in tv solo per partecipare come ospite nelle edizioni 1988 e 1989 del Festival di Sanremo. All'inizio degli anni '90 gli spettacoli comici di Beppe Grillo cominciano ad avere un'impronta sempre più impegnata, come nel caso del recital Buone Notizie, con tema centrale l'ambiente, scritto in collaborazione con Michele Serra per la regia di Giorgio Gaber. Dalla politica, Beppe Grillo sposta sempre di più la sua attenzione su ambiente e temi di attualità e costume.

L'ambiente al centro degli spettacoli di Beppe Grillo
Nel 1994 torna in tv con un monologo, registrato al Teatro delle Vittorie di Roma, incentrato sul numero a pagamento 144 e contro i fortissimi guadagni che garantisce all'allora Sip (poi diventata Telecom). Lo spettacolo viene seguito in televisione da 16 milioni di telespettatori, un successo talmente grande da portare prima a un calo vertiginoso delle chiamate verso l'144 e poi alla chiusura definitiva del servizio. Negli anni successivi si dedica principalmente alle tournée teatrali. Nel 1995 lo spettacolo Energia e informazione tocca 60 città italiane e viene visto da circa 400mila spettatori. Lo spettacolo viene trasmesso dalle tv di Svizzera e Germania, ma non da quelle italiane. Le tournée successive Cervello (1997) e Apocalisse morbida (1998) riscuotono un grande successo di pubblico.

Il V-Day e la fondazione del Movimento con Gianroberto Casaleggio
Dopo anni di assenza dalla tv italiana, Beppe Grillo torna grazie a una collaborazione con Telepiù - il neonato canale satellitare - che trasmette i suoi monologhi, incluso il Discorso all'Umanità trasmesso il 31 dicembre in "concorrenza" con il tradizionale discorso del presidente della Repubblica. Beppe Grillo comincia a dare seguito concreto ai contenuti dei suoi monologhi e nel 2001 installa, nella sua casa di Nervi, un impianto fotovoltaico da 1,8 KW che gli permette di vendere l'energia in eccesso all'Enel: è il primo caso in Italia. Nel 2005 parte il tour Beppegrillo.it, che riprende il nome del blog che aveva lanciato poco prima. Nel giro di pochi mesi il blog di Beppe Grillo diventa uno dei siti più visitati a livello mondiale. Intorno al blog comincia a raccogliersi una community molto attiva, che sarà di fatto la base del primo Movimento 5 Stelle. L'8 settembre 2007 Beppe Grillo lancia l'iniziativa V-Day, che si tiene in 180 comuni italiani e in 25 città estere. L'impegno politico vero e proprio di Beppe Grillo comincia nel 2009, quando dopo il rifiuto da parte del Pd della sua candidatura alle primarie, fonda insieme all'imprenditore digitale Gianroberto Casaleggio il "MoVimento 5 Stelle".

Il ruolo di garante del Movimento 5 Stelle
Dopo una campagna elettorale denominata Tsunami Tour, con Beppe Grillo che tiene comizi in tutta Italia presentando i candidati locali, il Movimento 5 Stelle ottiene il 25% dei voti alla Camera dei Deputati ed entra in Parlamento con l'intento dichiarato dallo stesso Grillo di "aprirlo come una scatola di tonno" e riportare onestà e legalità in primo piano. Nelle successive elezioni amministrative del 2016 il partito fondato da Beppe Grillo riesce ad eleggere 38 sindaci, conquistando Roma con Virginia Raggi e Torino con Chiara Appendino. L'exploit del Movimento 5 Stelle arriva nelle politiche del 2018, quando ottiene il 32% dei voti. È la prima volta del partito fondato da Beppe Grillo al governo, prima con la Lega (Conte 1), poi con Partito Democratico, LeU e Italia Viva (Conte 2). Il mancato appoggio di Italia Viva, guidata da Renzi, fa cedere il governo e il presidente Mattarella chiama Mario Draghi, che ottiene l'appoggio di una maggioranza molto ampia che include anche il Movimento 5 Stelle. Nelle elezioni di settembre 2022 il Movimento 5 Stelle, che pochi mesi prima aveva tolto l'appoggio a Draghi, ottiene il 15% delle preferenze e diventa il terzo partito italiano dopo Fratelli d'Italia e Partito Democratico.

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