Svolta nella scomparsa di Francesca Deidda: il bite dentale è suo, si aggrava la posizione del marito
Il bite dentale rinvenuto tra la macchia mediterranea è di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa il 12 maggio. La conferma dell'odontotecnico
È della mattina di sabato 13 luglio la nuova svolta nelle indagini sulla scomparsa della 42enne Francesca Deidda. La donna di San Sperate (provincia del Sud Sardegna) è svanita nel nulla dal 12 maggio. La task force messa in campo dal pubblico ministero Marco Cocco è ancora al lavoro lungo la statale 125 nel territorio di Sinnai, l’ultima località agganciata dal cellulare della donna, e proprio in tale contesto ha trovato una risposta. Il bite dentale rinvenuto nella macchia mediterranea appartiene a Francesca Deidda.
- Svolta nella scomparsa di Francesca Deidda
- Gli effetti personali e la macchia di sangue
- Le ipotesi sul marito
Svolta nella scomparsa di Francesca Deidda
Le ricerche sulla scomparsa di Francesca Deidda sono ricominciate la mattina di sabato 13 luglio. Nei giorni precedenti i carabinieri, di concerto con il Soccorso Alpino e Speleologico, la Protezione Civile e i Cacciatori di Sardegna hanno rinvenuto alcuni effetti personali della donna.
Tra questi c’era un bite dentale. Tutti gli oggetti repertati sono ora oggetto di accertamenti da parte dei Ris, ma nell’attesa degli esiti dal laboratorio il pm Marco Cocco ha accelerato i tempi e ha incaricato gli investigatori di risalire all’odontotecnico della 42enne.
Possibile svolta nelle indagini sulla scomparsa di Francesca Deidda: il bite dentale rinvenuto dagli investigatori sarebbe il suo, lo conferma l’odontotecnico della donna
Come riporta L’Unione Sarda, l’odontotecnico avrebbe riconosciuto l’apparecchio che aveva realizzato su misura per la sua paziente. Ora, ovviamente, si attendono i risultati delle analisi dei Ris dei carabinieri.
Per questo motivo si aggraverebbe la posizione del marito Igor Sollai, autotrasportatore di 42 anni, rinchiuso nel carcere di Uta con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
Gli effetti personali e la macchia di sangue
Come già detto, nel corso delle ricerche sono stati rinvenuti oggetti presumibilmente appartenuti alla donna scomparsa. Nello specifico, si tratterebbe di una felpa incagliata tra i rovi, un accappatoio, il già citato bite dentale e un beauty case. Inoltre, sempre la macchia mediterranea di San Priamo avrebbe restituito del materiale utilizzato dagli autotrasportatori per proteggere i carichi con probabili tracce ematiche.
Per il momento, ovviamente, si resta nel campo delle ipotesi. E l’ipotesi degli inquirenti è che Igor Sollai sia l’unico responsabile della scomparsa della moglie, anche se il 42enne si dichiara innocente.
Le ipotesi sul marito
Francesca Deidda è scomparsa il 12 maggio, e sua sparizione è stata denunciata dal fratello Andrea il giorno 30. Il marito non ha mai presentato denuncia. Igor Sollai liquida la scomparsa della moglie come un allontanamento volontario. Eppure, secondo gli inquirenti il 42enne avrebbe inscenato l’allontanamento di Francesca Deidda, arrivando a inviare messaggi e mail dal suo dispositivo per tranquillizzare amici e colleghi.
L’ipotesi è che Sollai abbia convinto la moglie a prendersi una vacanza per poi ucciderla e liberarsi dei suoi effetti personali, per dimostrare che da casa mancherebbero gli indumenti e gli accessori che la 42enne avrebbe portato con sé.