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Svelata la cella nascondiglio di Tommaso Buscetta: letto e cucina, come viveva il pentito vicino l'aula bunker

Tommaso Buscetta, pentito e teste principale nel maxiprocesso, ha vissuto a pochi passi dall'aula bunker

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un letto, un armadietto in ferro, un lavabo, una cucina e un bagno. Tutto l’essenziale in pochi metri quadrati in quella che è stata la cella nascondiglio del pentito Tommaso Buscetta, l’uomo che ha dato il via al maxiprocesso alla mafia istituito dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Buscetta, morto nel 2000, ha vissuto nella cella per tutta la durata del processo, nascondiglio che è stato mostrato a margine della conferenza dei procuratori generali del Consiglio d’Europa, organizzata dalla Procura Generale della Cassazione e dai Ministeri degli Esteri e della Giustizia.

Dove si trova la cella nascondiglio

Utilizzata per nascondere il pentito di mafia per tutto il maxiprocesso, la cella nascondiglio si trova nell’area riservata dell’aula bunker del carcere Ucciardone che venne costruita appositamente per la celebrazione del processo che vide imputati insieme, per la prima volta, i vertici, i “colonnelli” e gli uomini d’onore palermitani.

Buscetta, la cui testa era voluta da tutti i boss di Cosa Nostra nel corso del processo alla mafia, era nascosto dove nessuno si sarebbe mai aspettato, in quanto nelle mattine delle deposizioni venivano inscenati degli spostamenti con tanto di elicotteri e scorte da luoghi lontani all’aula bunker dove in pratica il pentito era già.

Svelata la cella nascondiglio di Tommaso Buscetta: letto e cucina, come viveva il pentito vicino l'aula bunkerFonte foto: ANSA
La cella del pentito Tommaso Buscetta, a pochi passi dall’aula bunker

Cella di Buscetta, come viveva il pentito

La permanenza di Buscetta nell’area riservata, gestita dall’ex capo della polizia Antonio Manganelli, venne tenuta riservata per motivi di sicurezza. Nella stessa ala pernottavano gli agenti della Polizia che dovevano vigilare sulla sicurezza dell’uomo, il collaboratore di giustizia che con le sue dichiarazioni fu il teste principale dell’accusa e permise a Falcone di ricostruire gli organigrammi di Cosa nostra e far luce su decine di omicidi e traffici illeciti.

Nella stanza Buscetta aveva un letto singolo, un angolo cucina, un bagno con vaso alla turca e un lavabo. L’aria passava da grate poste nella parte alta della cella.

Non solo Buscetta, anche Riina in quella cella

La cella che fu di Tommaso Buscetta venne utilizzata anche, dal 1993, dal boss Totò Riina. Dopo la cattura, Riiina venne trasferito nell’ala riservata per assistere ai processi a suo carico. Il detenuto era controllato dagli uomini della Polizia Penitenziaria 24 ore al giorno grazie a un sistema di videosorveglianza.

I pasti, prelevati dalla cucina del carcere e chiusi ermeticamente alla presenza del direttore dell’Ucciardone, venivano aperti solo per la consegna a Riina.

buscetta Fonte foto: ANSA
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