Superbonus, tetto Isee e sconto in fattura: le novità in manovra
Le novità in vista della manovra economica per quanto riguarda superbonus 110% e agevolazioni edilizie
La legge di bilancio approda a breve in Parlamento, dove il testo approvato dal governo Draghi verrà limato con una serie di emendamenti. Le principali modifiche alla manovra economica riguardano il tetto di reddito per accedere al Superbonus 110% anche per le abitazioni unifamiliari, lo sconto in fattura e la cessione del credito per tutti i bonus edilizi.
Diverse misure verranno riviste già prima dell’approdo della legge alla Camera, dato che il testo finale della manovra approvato dal Consiglio dei ministri non è mai stato formalizzato.
È il caso dello sconto in fattura e della cessione del credito che, come confermato già nei giorni scorsi, saranno prorogati per tutti i bonus e non solo per il 110% come previsto nella bozza iniziale.
I due meccanismi permettono ai beneficiari (attraverso la ditta che fa i lavori nel primo caso e attraverso le banche o altri soggetti finanziari nel secondo) di sfruttare immediatamente il bonus per abbattere la spesa, senza dover aspettare le detrazioni dall’Irpef degli anni successivi. Una possibilità che avvantaggia le famiglie con i redditi più bassi e minore capacità finanziaria.
Superbonus 110%, via il tetto Isee
Per quanto riguarda invece il tetto Isee per il Superbonus 110% per le villette, la partita è ancora aperta. I partiti pressano per cancellare il tetto a 25mila euro di Isee per l’accesso allo sconto del 110% anche per i proprietari di abitazioni unifamiliari.
Ma al momento, secondo quanto apprende Ansa da più fonti di governo, il limite di reddito nel testo della manovra c’è ancora.
Nella prima versione approvata dal governo era stato previsto, per quanto riguarda le abitazioni unifamiliari, che potessero fruire del Superbonus solo i proprietari con un Isee non superiore a 25 mila euro.
Un tetto pensato per limitare il costo del bonus per le casse dello Stato, ma che è stato molto criticato in quanto esclude anche chi non è particolarmente benestante.
È molto probabile dunque che il limite di reddito venga eliminato con emendamenti durante l’esame del testo in Parlamento. Per permettere comunque una limitazione del numero di domande e quindi della spesa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera potrebbe venire introdotto un limite temporale.
Una tempistica più stretta che limiterebbe la presentazione della comunicazione di inizio lavori entro i primi mesi dell’anno.