Sulla morte di Matthew Perry aperta nuova indagine sulla quantità di chetamina trovata nel corpo dell'attore
La morte dell'attore di "Friends" Matthew Perry è al centro dell'indagine congiunta della polizia di Los Angeles e della Dea: i sospetti sui medici
La morte Matthew Perry è al centro di una nuova indagine: la polizia di Los Angeles e la Dea (Drug Enforcement Administration) federale hanno aperto un’inchiesta per capire come l’attore sia potuto entrare in possesso di tutta la chetamina che gli è stata trovata in corpo e che ne avrebbe provocato il decesso.
- Morte Matthew Perry, nuova indagine sulla chetamina
- I risultati dell'autopsia: la polizia e la Dea vogliono vederci chiaro
- L'uso di oppioidi e una malattia coronarica tra le cause del decesso
Morte Matthew Perry, nuova indagine sulla chetamina
Perry è stato trovato morto nella sua jacuzzi lo scorso 28 ottobre. L’ex star di “Friends” aveva 54 anni. La notizia della nuova inchiesta è riportata dall’Hollywood Reporter.
Il rapporto del coroner attribuisce agli alti livelli dell’anestetico l’effetto combinato di sovrastimolazione cardiaca e depressione respiratoria che sarebbero stati fatali all’attore di “Friends”.
Matthew Perry e la fidanzata Rachel Dunn nel settembre 2023
È noto che l’attore si sottoponeva da tempo a infusioni di chetamina per tentare di attenuare alcuni problemi di salute mentale a cui era soggetto: depressione, ansia e le dipendenze da alcol e droga.
L’ultima flebo gli sarebbe stata fatta una settimana e mezza prima della morte e secondo l’autopsia non può esser stata quella fatale, dal momento che l’anestetico viene smaltito dall’organismo in tre o quattro ore.
I risultati dell’autopsia: la polizia e la Dea vogliono vederci chiaro
L’autopsia aveva rivelato la presenza nel corpo dell’attore di antidepressivi e un quantitativo di chetamina nel sangue simile a quello generalmente riscontrabile in un’anestesia.
La polizia e la Dea ora vogliono risalire al nome del medico chi prescrisse i farmaci all’attore, che ne assunse una quantità ben oltre il dosaggio consigliato.
Secondo quanto riportato da APNews, due professionisti in particolare avevano in cura Perry, uno psichiatra e un anestesista che fungeva da medico di base.
L’ufficio del medico legale della contea di Los Angeles ha rivelato alla stampa locale che “a dicembre erano stati rilevati alti livelli di chetamina trovati nel suo campione di sangue post mortem”.
L’uso di oppioidi e una malattia coronarica tra le cause del decesso
Il vice medico legale Raffi Djabourian ha aggiunto che altri fattori che hanno contribuito alla sua morte sono stati la malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina, che viene utilizzata per trattare il disturbo da uso di oppioidi.
Perry lottava contro la dipendenza da antidolorifici e da alcol e frequentava per periodi più o meno lunghi anche cliniche di riabilitazione.
Nel 2016 l’attore aveva dichiarato a BBC Radio 2 che non riusciva a ricordare tre anni di riprese di “Friends”: la sua memoria era stata intaccata pesantemente dall’alcol e dalla droga.