,,

Suicidio Orlando Merenda, svolta: ricatti e prostituzione minorile

Orlando Merenda, si va verso una svolta nel caso del suicidio del 18enne: le indagini puntano su un brutto giro di prostituzione

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il giallo del suicidio di Orlando Merenda, il diciottenne che si è tolto la vita a Torino il 20 giugno scorso, potrebbe essere ad una svolta. Svolta che si preannuncia con contorni inquietanti che vanno oltre a ciò che si era immaginato fino ad ora. Come riferisce il quotidiano La Stampa, che cita fonti della procura che sta lavorando al caso, non c’entrano niente gli insulti social inerenti all’omosessualità del giovane. Anche perché, come si è compreso, Orlando aveva, seppur in modo non facile, deciso da tempo di vivere il suo orientamento senza nascondersi. Insomma, il processo verso la sua emancipazione da questo punto di vista era già stato completato. Il movente del suicidio è quindi da ricercare altrove. Ed è qui che subentrano le nuove inquietanti scoperte fatte dagli inquirenti.

Non è omofobia e nemmeno bullismo la chiave del giallo sulla morte di questo giovanissimo ragazzo”, scrive La Stampa che aggiunge: “Nella riservatezza delle indagini della procura che lavora alla soluzione del caso, c’ è una svolta che da alcuni giorni ha orientato le indagini lontano dall’ ignoranza di chi non rispetta le scelte soggettive di ognuno. Non è qui la soluzione al mistero. Orlando, che aveva compiuto 18 anni da un mese, era – in qualche modo e chissà per quale motivo – finito (già da quando era minorenne) a contatto con un giro legato alla prostituzione. Forse obbligato, forse ingannato”.

La pista seguita dalla procura spinge a credere che Merenda, a un certo punto, abbia deciso di slegarsi dal giro in cui era entrato suo malgrado. In tale direzione si muovono le indagini del pm Alessandra Barbera e della polizia. “In questo contesto sarebbe maturato un ricatto che potrebbe averlo portato a togliersi la vita. La omosessualità non era, per la vittima, vissuta come una diminutio della sua personalità”, riferisce sempre il quotidiano torinese.

Dunque si tratterebbe di una storia di ricatti, di un brutto giro. A portare verso tale rotta delle testimonianze di alcuni amici e delle chat del telefono analizzate dagli investigatori. Orlando sarebbe arrivato al punto di non riuscire più a sopportare il peso di una simile situazione, scegliendo di gettarsi sotto a un treno.

Tornano così alla mente le dichiarazioni del padre, che parlò sempre con La Stampa pochi giorni dopo il suicidio. Dichiarazioni che alla luce della svolta nelle indagini acquisiscono un significato forse più chiaro: “Nelle ultime settimane mi aveva detto che aveva paura di un paio di persone. Mi aveva raccontato di essere stato minacciato, ma non aveva aggiunto altro. Forse per timore. Gli avevo chiesto chi fossero. Gli avevo proposto di incontrarli con lui, di avere un confronto”.

“Ma Orlando – proseguiva il genitore – minimizzava. Diceva che non era il caso. Gli avevo anche chiesto se dovesse dei soldi a qualcuno. Di spiegarmi quale fosse il problema, che l’ avremmo affrontato insieme. Però i suoi atteggiamenti non sembravano allarmanti e così gli avevo consigliato di pensare alle vacanze”.

L’inchiesta per istigazione al suicidio si alimenta quindi di nuovi elementi e se fosse confermata e supportata da prove allargherebbe la rosa dei reati ipotizzati.

polizia-orlando-merenda Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,