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Suicidio assistito, morto Fabio Ridolfi dopo la sedazione profonda. Allo Stato chiedeva: "Aiutami a morire"

Fabio Ridolfi inizia oggi la sedazione profonda. La sua storia, il suo appello allo Stato, il dolore della famiglia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Fabio Ridolfi ha scelto la sedazione profonda lunedì 13 giugno: è morto poco prima delle ore 20. Ridolfi aveva ottenuto il via libera del Comitato Etico Regione Marche per il suicidio medicalmente assistito, ma l’iter si era interrotto a causa della mancata indicazione del farmaco. Così, il 46enne di Fermignano (Pesaro Urbino) si è visto costretto a ricorrere a una soluzione che non aveva inizialmente preventivato, ma che rappresenta per lui il solo modo per porre fine al proprio dolore.

Fabio Ridolfi e l’appello allo Stato: “Aiutami a morire”

Fabio Ridolfi era bloccato a letto da 18 anni a causa di una tetraparesi. Comunicava con le altre persone attraverso un puntatore oculare. In un video pubblicato su YouTube, Fabio utilizzava proprio questo strumento per lanciare un appello allo Stato.

“Gentile Stato italiano, da 18 anni sono ridotto così – scriveva Fabio dal suo letto – ogni giorno la mia condizione diventa sempre più insostenibile. Aiutami a morire” è stata la sua dolorosa richiesta.

La storia di Fabio Ridolfi

Sul sito dell’Associazione Luca Coscioni, che da anni si batte, tra le altre cose, per il diritto all’eutanasia, è riportata la storia di Fabio.

Nasce il 5 di marzo del 1976 a Chieri, nella provincia di Torino, per poi trasferirsi con la famiglia nelle Marche. Appassionato d’arte, da giovane mette su una band musicale insieme al fratello.

Lavora nel settore dell’edilizia e svolge l’attività di muratore fino al 2004, quando, a soli 28 anni, scopre di essere affetto da tetraparesi da rottura dell’arteria basilare, che lo costringe a letto.

Il paese si stringe intorno alla famiglia di Fabio Ridolfi

Tutto il paese di Fermignano si è riunito per una veglia, per dare un ultimo saluto a Fabio Ridolfi e circondare d’affetto i suoi cari. Il sindaco Emanuele Feduzi ha affermato, come riporta l’Ansa: “Vogliamo salutarlo e fargli capire che tutta Fermignano è con lui e con la sua famiglia”.

Il fratello Andrea ha detto: “Fabio avrà quello che voleva. Non siate tristi, per lui sarà una liberazione“, a sottolineare l’intenzionalità del gesto. Alla veglia era esposto anche uno striscione con la scritta: “Rispetto per Fabio”.

ridolfiFonte foto: ANSA
La veglia per Fabio Ridolfi

La differenza tra eutanasia, suicidio assistito e sedazione profonda

Esistono delle precise differenze tra eutanasia, suicidio assistito e sedazione profonda. Tutte e tre sono pratiche che mirano a porre fine alla sofferenza di un individuo, ritenuta intollerabile; ma lo fanno in modi sostanzialmente diversi e sono regolamentate differentemente.

Cos’è l’eutanasia

L’eutanasia è l’atto di porre fine alla vita di un individuo, consapevole e informato, senza una sua partecipazione attiva. Richiede un’azione diretta di un medico, che somministra un farmaco letale al paziente. In Italia l’eutanasia costituisce reato.

Cos’è il suicidio assistito

Il suicidio assistito si distingue dall’eutanasia in quanto è lo stesso paziente ad assumere il farmaco e a porre fine alla propria vita, mentre il medico, in questo caso, si limita semplicemente a fornirgli gli strumenti per farlo.

Anche questa pratica non è contemplata in Italia, ma una sentenza della Corte costituzionale del 2019 sul caso di Marco Cappato ha stabilito alcuni criteri per i quali non è punibile dall’articolo 580 del Codice penale sull’Istigazione o aiuto al suicidio.

Cos’è la sedazione profonda

Infine, la sedazione profonda non punta a provocare la morte dell’individuo, ma piuttosto ad alleviarne il dolore fino alla completa perdita di coscienza, inducendolo a uno stato simile al coma farmacologico.

Fabio Ridolfi, che ha scelto infine questa strada, sarà trasferito all’hospice di Fossombrone per iniziare il percorso di sedazione profonda.

fabio ridolfi Fonte foto: ANSA
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