Studentessa morta a Roma durante un gioco erotico: risarcimento da oltre 1 milione di euro alla famiglia
Roma, studentessa universitaria morta durante un gioco erotico: risarcimento di oltre 1 milione di euro alla famiglia
Maxi risarcimento per la famiglia di Paola Caputo, la giovane studentessa pugliese morta a Roma nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2011 mentre stava partecipando a un gioco erotico noto come ‘Shi-bari‘ con un’amica e l’ingegnere Soter Mulè, già condannato a 3 anni e 6 mesi per omicidio colposo proprio per il decesso della ragazza.
- Studentessa morta in un gioco erotico: oltre 1 milione di euro alla famiglia
- Roma, come è deceduta Paola Caputo
- Cos'è la pratica erotica chiamata shi-bari
Studentessa morta in un gioco erotico: oltre 1 milione di euro alla famiglia
La tragedia si è consumata nella Capitale, in un garage dell’Agenzia delle Entrate. Mulè dovrà risarcire la famiglia Caputo con oltre un milione di euro.
La sentenza che ha stabilito la cifra ingente che il professionista dovrà versare è stata emessa dai giudici del tribunale civile di Roma.
Roma, come è deceduta Paola Caputo
Paola Caputo, nel settembre 2011, si trovava a Roma per proseguire gli studi universitari.
Insieme a un’amica e alla presenza di Mulè, stava partecipando a un gioco erotico praticato con delle corde noto come ‘shi-bari’. Qualcosa andò storto: le corde furono strette troppo.
Durante la pratica, non c’erano a disposizione forbici per recidere le corde. Paola Caputo morì soffocata.
Quando arrivarono i soccorsi, secondo l’accusa chiamati in ritardo, per la giovane ormai non c’era più niente da fare.
Mulè, unico imputato, fu inizialmente condannato a 4 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale. La pena fu poi ridotta a 3 anni e 6 mesi.
Cos’è la pratica erotica chiamata shi-bari
Lo ‘Shi-bari’, conosciuto anche come ‘Kinbaku‘, è una forma di legatura giapponese. Trattasi di una tecnica bondage diventata con il tempo una pratica sessuale.
Il suo svolgimento fa riferimento ad altre forme artistiche tradizionali giapponesi che in passato praticate come esercizi meditativi condivisi e con il fine di innescare un rilassamento profondo per la flessibilità del corpo e della mente.
Con in tempo tale pratica è diventata una forma di scambio di potere, e, appunto, una tecnica di costrizione erotica.