Studentessa con 6 insufficienze bocciata dai docenti viene promossa dal Tar: "La scuola non deve affliggere"
Per il Tar la scuola non era stata in grado di far fronte alle carenze della ragazza, per la mancanza di sistemi di supporto per il recupero
Il Tar ha deciso di riammettere una studentessa che i docenti avevano deciso di bocciare, consentendole il passaggio dalla prima alla seconda media. Ma la scelta dei genitori di fare ricorso per la figlia 11enne e la sentenza del Tar, hanno sollevato anche delle polemiche.
Il ricorso al Tar
I genitori di una studentessa di una scuola media di Tivoli, hanno deciso di fare ricorso al Tar dopo la decisione, presa dai docenti, di non ammettere la figlia all’anno scolastico successivo.
La bocciatura avrebbe impedito all’11enne di passare dalla prima alla seconda media, per motivi che i genitori ritenevano essere ingiusti.
Sul caso della studentessa di Tivoli leggerò attentamente la sentenza del Tar del Lazio per appurare se ci sono stati difetti procedurali, oppure se il pronunciamento che ha annullato quanto deciso dai #docenti è frutto di un indebito giudizio nel merito del provvedimento.
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) August 22, 2023
Tweet del ministro Valditara
La studentessa aveva concluso l’anno scolastico con 6 bocciature in tutto, tra geografia, francese, matematica, scienza e musica e una grave in inglese. Risultati che avevano spinto i suoi insegnanti a ritenere la preparazione insufficiente ad affrontare l’anno successivo.
La coppia avrebbe chiesto, oltre alla riammissione, anche l’annullamento del verbale di scrutinio e della pagella.
La sentenza del Tar
La sentenza del Tar ha ribaltato la decisione degli insegnanti e dato ragione ai genitori. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio si è, infatti, espresso in favore della riammissione.
La motivazione, come riporta il Messaggero, è che la bocciatura “deve essere considerata un’eccezione” e non la regola e “non deve affliggere”.
Il Tar ha riconosciuto “risultati complessivamente insufficienti in quasi tutte le discipline” ma anche che “la frequenza è stata regolare e il comportamento buono”.
Sarebbe poi stata messo in luce anche un graduale progresso nei risultati conseguiti e nell’impegno dedicato allo studio: “L’alunna, dal primo mese di scuola sino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti, nonostante in molti casi non abbia raggiunto la media del 6″.
Ma, ancora più importante, la scuola non sarebbe stata in grado di supplire alle carenze per l’assenza di”sistemi di ausilio e di supporto per il recupero”.
Le polemiche in politica
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha promesso di leggere la sentenza per capire se ci siano stati dei difetti procedurali che hanno portato alla bocciatura e o se la decisione del Tar “è frutto di un indebito giudizio nel merito del provvedimento”.
Il ministro ha anche dichiarato di voler definire norme più stringenti per far evitare che vengano messe in discussione le decisioni del corpo insegnanti, ma allargare il discorso “verso una responsabilizzazione dei genitori all’interno dell’alleanza educativa che non deve contrapporre famiglie e scuola nell’interesse innanzitutto dei giovani”.
Anche il ministro Matteo Salvini ha commentato la sentenza, ritenendola “irrispettosa del lavoro degli insegnanti”.