Studente di una scuola media in classe con una pistola e un proiettile a Bologna: scoperto dall'insegnante
La pistola portata a scuola apparteneva al padre del ragazzino. Probabilmente il minore voleva solo fare una bravata. I docenti effettueranno un intervento educativo
In una scuola media della periferia di Bologna uno studente è entrato in classe con una pallottola in mano e con pistola nascosta nello zaino. L’allarme è stato dato da un docente, referente del plesso. Le forze dell’ordine sono immediatamente arrivate sul posto.
- Studente in classe con la pistola
- La pistola appartiene al padre
- Presto un intervento educativo
- I precedenti
Studente in classe con la pistola
Il ragazzino avrebbe mostrato il proiettile ai compagni prima della campanella: “Ho trovato un pallottola in giardino”, avrebbe detto.
Nel corso della mattinata la notizia si è diffusa, fino a raggiungere le orecchie del personale docente e del referente del plesso, che ha allertato la dirigenza scolastica. Da qui il controllo nello zainetto del ragazzo, in cui è stata trovata la pistola.
Non sapendo se la pistola fosse vera o una riproduzione giocattolo, il referente del plesso ha chiamato il numero unico delle emergenze.
La pistola appartiene al padre
Giunti sul posto, gli agenti hanno raccolto le testimonianze ed esaminato l’arma. Dopo una rapida indagine è emerso che la pistola è vera e appartiene al papà del minore, che fa parte delle forze dell’ordine come scrive l’edizione bolognese de Il Resto del Carlino.
Presto un intervento educativo
Il quotidiano ha raccolto la testimonianza del dirigente scolastico: “Siamo ancora tutti sotto shock”. Il preside ha aggiunto che subito dopo il fatto, il personale scolastico ha “solo pensato alla sicurezza dei nostri studenti”.
Il dirigente riunirà presto il Consiglio della classe coinvolta, in cui siedono professori e genitori, fra i quali c’è dunque anche il legittimo proprietario della pistola.
Lo scopo è quello di programmare un “intervento educativo sulla classe”. L’impressione ricavata dal dirigente, dopo avere avuto un colloquio con i docenti, è che “lo studente volesse sentirsi importante con i compagni“.
I precedenti
Una bravata, dunque, che escluderebbe il bullismo o altri intenti violenti. Gli episodi di pistole portate in classe, purtroppo, non mancano nella cronaca recente, come ad esempio quello avvenuto tempo fa a Verona dove uno studente ha puntato una pistola alla schiena di una compagna.
O come quanto avvenuto a Roma, dove uno studente ha puntato la pistola contro un compagno, traumatizzandolo.