Strazio dei genitori dei morti a Cagliari, Omar Zaher: "Mia figlia Najibe un fiore che ha smesso di crescere"
Dolore a Cagliari per la morte di quattro giovani, le famiglie non si danno pace dopo il tragico incidente
Dolore e incredulità a Cagliari per la tragedia che ha coinvolto quattro famiglie nella mattina di domenica 10 settembre 2023. Quattro le vittime del drammatico incidente in via Marconi, con altrettante famiglie che piangono per la perdita dei propri figli in un sinistro che poteva essere evitato.
Il dolore del papà di Najibe
Distrutto dal dolore Omar Zaher, biologo di origini palestinesi e attuale consigliere comunale a Selargius che per anni è stato consigliere provinciale, papà della giovane Najibe. La giovane, 20 anni appena compiuti, è morta nell’incidente di Cagliari e l’uomo non si dà pace.
“È morta, era un fiore nel pieno del suo splendore che ora non potrà più crescere” le parole del padre rotte dalle lacrime. L’uomo ha poi aggiunto: “Mia figlia era una ragazza d’oro, buonissima e brava, tutti la conoscevano, l’apprezzavano e le volevamo tanto bene”.
Il cordoglio del sindaco di Selargius
La morte di Najibe ha gettato nel dolore tutta la comunità selargina che conosceva bene la giovane e il papà, consigliere comunale.
Non è mancato quindi il messaggio di cordoglio del sindaco, Gigi Concu, che si è stretto al papà Omar: “Mentre la nostra Comunità è riunita per festeggiare una giovane coppia, ci arriva la tragica notizia che quattro altrettanto giovanissimi ragazzi hanno perso la vita in un terribile incidente stradale poco prima dell’alba. Tra loro vi era anche Najibe, selargina, figlia del nostro consigliere comunale Omar Zaher. Esprimo profonda vicinanza, a nome personale, di tutta l’amministrazione comunale e dell’intera comunità a Omar e Merita, e a tutte le famiglie coinvolte in questo tragico evento che colpisce tutti noi”.
L’incredulità dei genitori
“Vi prego, diteci che non è vero, questo è un incubo, per favore, non può essere vero” sono invece le urla di dolore della mamma di una delle quattro giovani vittime dell’incidente. La donna non si è data pace mentre si avvicinava al cadavere di sua figlia per il triste rito del riconoscimento nella sala mortuaria del cimitero di San Michele.
Un dolore condiviso col marito, al quale si è stretta, mentre lui era pietrificato dal dolore. E il fratello di uno dei ragazzi piange e si dispera: “Era tutto per me, come farò senza di lui? Non è possibile, è assurdo quello che è successo“.