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Strage Viareggio, Massimo Moretti non rinuncia alla prescrizione: la dura condanna dei familiari delle vittime

L'ex amministratore delegato di Ferrovie non rinuncia alla prescrizione: è accusato di omicidio colposo nella strage che il 29 giugno 2009 provocò 32 morti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Massimo Moretti, l’ex Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, non rinuncerà alla prescrizione nel processo di appello bis per la strage di Viareggio. Lo ha detto lui stesso alla Corte di Firenze che ha inviato il processo di appello bis dopo aver accolto l’eccezione sulla traduzione della sentenza della Cassazione, dell’8 gennaio 2021, in tedesco, disponendo che la traduzione stessa sia preparata entro il 17 marzo.

Moretti è accusato di omicidio colposo nella strage che la sera del 29 giugno 2009 provocò 32 morti nella stazione di Viareggio, dove un treno merci che trasportava GPL deragliò innescando un incendio e un’esplosione che interessò non solo la ferrovia, ma anche le aree abitate circostanti.

Strage Viareggio, Massimo Moretti non rinuncia alla prescrizione

Moretti ha comunicato la sua decisione in merito alla prescrizione alla corte di Firenze dopo che, nel primo appello, aveva invece rinunciato ad avvalersene. In quell’occasione l’ex AD di Ferrovie fu condannato a sette anni in primo e secondo grado.

Strage Viareggio, Massimo Moretti non rinuncia alla prescrizione: la dura condanna dei familiari delle vittimeFonte foto: ANSA
Massimo Moretti, ex AD di Ferrovie dello Stato

La Cassazione, annullando con rinvio la sentenza, aveva stabilito che lo stesso Moretti dovesse chiarire in appello bis l’intenzione di rinunciare o no alla prescrizione, dal momento che la rinuncia stessa era arrivata prima che l’accusa cadesse in prescrizione, dopo la caduta dell’aggravante della violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro.

Strage Viareggio, la condanna dei parenti delle vittime

Il rinvio del processo bis al 7 aprile è stato richiesto in quanto entro il 17 marzo dovrà essere fatta la traduzione in tedesco della sentenza della Corte di Cassazione, come ha stabilito la stessa corte accogliendo l’eccezione presentata dai legali dei condannati tedeschi per la mancata traduzione della stessa sentenza di Cassazione.

I familiari delle vittime hanno duramente condannato la mancata traduzione definendo “vergognosa” tale circostanza. “Sappiamo che ci rimanderanno a casa. Metà dei condannati sono tedeschi e a nessuno è venuto in mente di tradurre la sentenza della Cassazione in tedesco. È una vergogna” ha detto Daniela Rombi, familiare di una delle vittime e rappresentante dell’associazione “Il mondo che vorrei”.

Strage Viareggio, cosa successe il 29 giugno 2009

L’incidente di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009, quando erano passate da poco le 23.48. Nella stazione toscana transitò un treno merci che, forse a causa del cedimento di un asse di un carrello, deragliò.

Le cisterne, contenenti GPL e liquido altamente infiammabile, impattarono contro un elemento dell’infrastruttura ferroviaria che aprì uno squarcio. Una successiva scintilla ne provocò l’innesco dando luogo ad una rovinosa esplosione, che investì violentemente la zona circostante, sprigionando un gigantesco incendio e causando in pochi istanti danni gravissimi. Le vittime furono in totale 32, tra chi morì sul colpo in stazione e altri che vennero investiti dall’onda d’urto dell’esplosione nelle vicinanze.

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viareggio Fonte foto: ANSA
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