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Strage di Nuoro, l’assassino si è accanito sulla moglie: cosa è trapelato dalle prime autopsie

Sono state eseguite le prime autopsie sui cadaveri trovati a Nuoro dove un uomo ha compiuto una strage familiare: ecco cosa si è capito di quella tragica mattinata

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Si sono svolte le prime autopsie su tre dei cinque cadaveri rinvenuti a Nuoro, dove un uomo ha compiuto una strage, sterminando gran parte della sua famiglia. Dai test eseguiti sui corpi della moglie, della figlia e del vicino, si è capito la modalità delle loro morti e si stanno cercando di intuire nuovi dettagli del macabro plurimo omicidio.

Strage di Nuoro i risultati delle autopsie

Le autopsie sono state eseguite nella giornata di sabato 28 settembre all’ospedale Brotzu di Cagliari: continueranno anche nella giornata di domenica quando verranno analizzate le altre vittime della follia omicida di Roberto Gleboni.

L’operaio 52enne ha ucciso sua moglie, una figlia, un figlio, un vicino, ha sparato alla madre – che si è salvata, è fuori pericolo ma ancora ricoverata all’ospedale San Francesco di Nuoro – e un suo proiettile vagante ha colpito di striscio un altro suo figlio, anch’egli sopravvissuto. Dopo questa carneficina, l’uomo si è tolto la vita pochi minuti dopo aver aperto il fuoco contro i suoi familiari.

strage nuoro autopsieFonte foto: IPA
Una scena della fiaccolata organizzata dal comune di Nuoro per ricordare le vittime

La dinamica della strage

Le informazioni acquisite dagli inquirenti stanno rendendo più chiaro il quadro di quanto successo in quella tragica mattinata in via Ichnusa, a Nuoro. Ancora ignoto resta però il movente di cotanta violenza.

Quella mattina, armando la pistola 7.65 che deteneva regolarmente, l’uomo ha sparato quasi due caricatori da 12 colpi ciascuno e ha mirato alla testa delle sue vittime: voleva uccidere. Si è accanito soprattutto contro la moglie, colpita con quattro colpi di pistola, due alla tempia e due al torace. Successivamente ha aperto il fuoco, per una sola volta ma fatale contro la figlia, così come per il vicino che si era trovato a incrociare la sua strada nel momento sbagliato.

Nuove informazioni si avranno nella giornata di domenica quando il medico legale Roberto Demontis provvederà alle autopsie anche del figlio più piccolo e dello stesso assassino. Gli esami tossicologici sull’uomo potranno dare indicazioni anche sul suo stato al momento dei delitti.

Il movente: si fanno strada due ipotesi

Proseguono intanto le indagini di carabinieri e Polizia che stanno scandagliando le vite di vittime e carnefice con l’intento di trovare qualche indizio che possa chiarire il caso. Stanno controllando telefoni e pc, accertamenti patrimoniali, cartelle sanitarie e ascoltando le testimonianze di chi conosceva queste persone.

Ad oggi non risultano denunce o segnalazioni di violenze in famiglia ma, secondo quanto trapela, si stanno facendo avanti diverse ipotesi.

La prima è quella secondo cui la moglie, stanca di lui e della sua possessività, stesse per lasciarlo e per far partire una nuova vita da sola. Un’altra pista che gli inquirenti stanno seguendo è quella secondo cui l’azione dell’operaio non sia stata frutto di un raptus ma fosse pianificata da tempo.

Le parole del figlio superstite: si è finto morto per sopravvivere

Ad aiutare quanti stanno cercando di far luce su questa strage sono anche le parole del figlio 14enne, unico superstite della casa in via Ichnusa. Il ragazzo è stato sentito come testimone e ha raccontato di essersi finto morto per sopravvivere, di essere rimasto immobile al letto, facendo credere al padre che fosse già stato ucciso.

Urlavano tutti“, avrebbe detto ricordando quella tragica mattinata. Diverso era invece il clima nelle giornate precedenti e nella serata che ha preceduto la strage quando il ragazzo ha parlato sì di litigi ma di un’apparente tranquillità.

Nella giornata di sabato è stata organizzata dal comune una fiaccolata per commemorare le vittime.

strage-nuoro-autopsie Fonte foto: IPA
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