Strage di Altavilla Milicia, Sabrina Fina respinge le accuse: "È stato Barreca, io sono una mamma chioccia"
Sabrina Fina rompe il silenzio sulla strage di Altavilla Milicia e accusa Giovanni Barreca: "Ci ha chiusi dentro il salotto, ha fatto tutto lui"
Dopo essersi avvalsa della facoltà di non rispondere, Sabrina Fina rompe il silenzio sulla strage di Altavilla Milicia per la quale si trova indagata insieme al marito Massimo Carandente, Giovanni Barreca e la figlia 17enne di quest’ultimo. Fina è stata ascoltata dalla procuratrice Claudia Caramanna e ha risposto alle domande. Come precedentemente riferito al suo avvocato, la donna di Sferracavallo – il quartiere di Palermo in cui viveva insieme a Carandente – ha respinto le accuse e le ha restituite al mittente, Giovanni Barreca, che ha indicato come unico responsabile della mattanza.
- Sabrina Fina accusa Giovanni Barreca
- "Sono una mamma chioccia"
- Le novità sulla strage di Altavilla Milicia
Sabrina Fina accusa Giovanni Barreca
In precedenza Sabrina Fina e Massimo Carandente hanno già rigirato a Barreca le accuse sulle responsabilità del massacro di Altavilla Milicia. I coniugi palermitani avevano riferito che proprio il muratore e imbianchino di 54 anni li avrebbe tenuti prigionieri all’interno della villetta mentre lui, da solo, portava a termine il massacro.
Nelle dichiarazioni rilasciate a Claudia Caramanna e riportate da Open, Sabrina Fina fornisce più particolari. Secondo la sua versione, nei giorni dell’orrore Barreca li avrebbe “chiusi in soggiorno” per poi mettere “davanti alla porta un tavolo sicché non ci era possibile far nulla”. Nemmeno chiamare i soccorsi, come già riferito in passato.
I militari di fronte alla villetta di Giovanni Barreca in cui ha avuto luogo la strage di Altavilla Milicia (Palermo). Sabrina Fina ha accusato il muratore di 54 anni di essere l’artefice della mattanza
Lei e suo marito Carandente, quindi, avrebbero “cercato di impedire queste azioni terribili” e avrebbero tentato di “proteggere i due ragazzi”, ma le loro intenzioni sarebbero state impedite da Giovanni Barreca.
I due sarebbero dunque stati “manipolati da Giovanni Barreca”, il quale avrebbe esercitato la stessa pressione psicologica sul figlio Kevin (16 anni). Quest’ultimo è una delle vittime del massacro insieme alla madre Antonella Salamone (42 anni) e al fratellino Emmanuel (5).
Ancora, il muratore e imbianchino avrebbe impedito a chiunque di uscire dalla casa, ora frapponendo tra i presenti e l’uscita “un tavolo rotondo” e ora “un catenaccio nel cancello esterno”, che lo stesso Barreca avrebbe rotto “con un martello” per guadagnarsi la fuga verso Casteldaccia, dove poi si è fermato e si è consegnato ai carabinieri. Quindi, per quale motivo Sabrina Fina e Massimo Carandente erano presenti nella villa?
“Sono una mamma chioccia”
Sostanzialmente, Sabrina Fina ha dichiarato che sia lei sia suo marito si trovavano nella villetta “per dare amore a questi tre ragazzi”, e non fa alcun riferimento all’esorcismo per il quale sarebbero stati convocati da Barreca. Ancora, la donna nega di aver preso di mira la figlia 17enne del muratore, che piuttosto “è stata sempre tra le mie braccia e quelle di mio marito e le abbiamo dato supporto e amore”.
Quindi Sabrina Fina respinge anche l’etichetta di santona manipolatrice, riferendo che il suo approccio alla chiesa evangelica sarebbe piuttosto recente: “Non sono esperta di fede e delle relative manifestazioni”, e nello stesso discorso inserisce suo marito: “Si è convertito da qualche anno e non è esperto neanche lui”.
Di se stessa dice di essere “solo una mamma chioccia” e riferisce di avere “un bellissimo rapporto” con l’ex marito e la figlia.
Le novità sulla strage di Altavilla Milicia
Recentemente i pm hanno depositato le carte con i risultati di tre mesi di indagini sulla strage di Altavilla Milicia. I dettagli sono contenuti in un hard disk da 8 terabyte che include tutti i dati informatici delle persone coinvolte – sia le vittime che gli indagati – oltre ai rilievi dei Ris all’interno della villa degli orrori, le dichiarazioni rilasciate dagli indagati e gli esiti delle autopsie condotte sui cadaveri di Antonella Salamone e dei suoi figli Kevin e Emmanuel.
A fornire una versione alternativa a quella appena rilasciata da Sabrina Fina è la figlia 17enne di Giovanni Barreca. La ragazza ha raccontato che la coppia è stata convocata per liberare la casa dai demoni. I due avrebbero dato disposizione di imprimere versi biblici sui muri della casa, nella convinzione che la loro lettura avrebbe favorito il rituale. In seguito, sia Fina che Carandente avrebbero assunto un atteggiamento autoritario nei confronti dei presenti, portando sia la stessa 17enne che suo fratello Kevin a torturare la madre e a colpirla anche quando la donna non rispondeva più agli stimoli.
Sempre la coppia avrebbe deciso sulle sorti di Emmanuel, con la convinzione che anche il piccolo fosse disturbato da una presenza demoniaca. A tutte le azioni, sempre secondo la 17enne, Barreca avrebbe assistito in uno stato di passività e disperazione, incapace di cogliere la gravità degli eventi. Infine, la ragazza avrebbe pensato di togliersi la vita.