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Stop del mercato tutelato, novità nelle bollette di luce e gas dal 2024: come scegliere l'offerta migliore

Fine del mercato tutelato, novità in arrivo per le bollette di gas e luce già da gennaio 2024: i consigli dell'esperto a Virgilio Notizie

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La questione non è semplice né, di fatto, gli annunci e il dibattito politico sembrano aiutare la comprensione. Sulle date, almeno quelle, vi è però certezza: per il gas l’ora X scatta il 10 gennaio 2024, per l’energia elettrica il 1 aprile dello stesso anno. A essere coinvolte nel passaggio dal servizio tutelato dell’energia a quello libero saranno 5 milioni di famiglie per l’energia elettrica e 4 milioni per il gas: orientativamente si tratta degli stessi nuclei, il numero è un po’ più basso per la seconda voce perché alcuni non hanno la fornitura gas ma l’elettrico. E, specifica a Virgilio Notizie Ovidio Marzaioli – vicesegretario generale di Movimento Consumatori – si tratta di “clienti non vulnerabili”. Nulla cambierà invece per i clienti definiti da Arera “vulnerabili”, ovvero tra l’altro chi si trova in condizioni economicamente svantaggiate, chi vive in zone terremotate, in isole minori non interconnesse, soggetti con disabilità e – questa è una novità – gli over 75. È da quasi un decennio che si discute dello stop del mercato tutelato dell’energia: ma, adesso, come scegliere l’offerta migliore?

La fine del mercato tutelato

La fine del mercato tutelato arriva anche in ragione delle riforme contenute nel Pnrr per favorire la concorrenza e (questa l’idea) abbassare i costi nel lungo periodo.

L’operatore di appartenenza, per il gas, metterà a disposizione un’offerta chiamata Placet, simile al mercato tutelato.

stop mercato tutelato bolletteFonte foto: ANSA

Per l’energia elettrica, Arera sta organizzando aste territoriali: per i prossimi tre anni, ai vincitori, andranno i clienti ritardatari, ovvero chi deciderà inizialmente di non fare nulla.

A prezzi che, grazie all’asta, potrebbero anche essere vantaggiosi. Sia per il gas, sia per la luce, sarà assicurata continuità della fornitura.

L’intervista a Ovidio Marzaioli

Ai microfoni di Virgilio Notizie è intervenuto Ovidio Marzaioli, vicesegretario generale di Movimento Consumator.

Cosa consigliate quindi a chi è interessato dalla novità? 

“Andare sui siti e cercare l’offerta più appropriata per il proprio caso. Le difficoltà reali, per consumatori e consumatrici, sono quelle di comparazione del mercato. Esistono, per controllare se un’offerta è migliorativa o peggiorativa, dei comparatori pubblici: il problema è che sono poco pubblicizzati. Ma è possibile consultarli e trovare la soluzione migliore per noi. C’è prima di tutto il portale delle offerte dell’Arera e, per avere ancora più consapevolezza, c’è il portale dei consumi su cui è possibile verificare i consumi reali (non quelli stimati dal fornitore, ma presi dal distributore locale) nei due anni precedenti all’offerta. Sono strumenti sconosciuti, e qui le associazioni hanno un ruolo fondamentale: chiedere ad Arera e Governo di mettere a disposizione fondi per far capire alle persone qual è il mercato interessato dalle novità e quali sono gli strumenti a difesa”.

Cambiare sarà sempre più conveniente? 

“Ho certamente la possibilità di rimanere su un’offerta a tutele graduali con costi più bassi, come è successo per le microimprese e per le medie imprese che già sono passate a questa novità. Ma nulla vieta al consumatore domestico di scegliere una nuova offerta: l’uso del portale permette di guardare le offerte nella propria zona. Il presupposto però è che io sappia che esista e come funziona, nonché che conosca i miei consumi per esempio per scegliere soluzioni a fasce orarie”.

Dobbiamo aspettarci una pioggia di chiamate di telemarketing? 

“Di certo un’altra richiesta fondamentale che noi associazioni dobbiamo portare avanti è proprio quella di eliminare il teleselling e il telemarketing selvaggio. È davvero lì che partono tutti i grandi problemi e anche le arrabbiature del consumatore, con telefonate in arrivo ogni dieci minuti, richieste di cambiamento di fornitore e condizioni paventate che probabilmente non saranno mai applicate”.

Ci sono altre strade da percorrere? 

“Quella che è credo il futuro per tutti noi: l’idea di cominciare a sfruttare tutto quello che l’Europa sta imponendo all’Italia per le energie rinnovabili. I nuovi concetti di comunità energetica, di autoconsumo diffuso, saranno quelli su cui i consumatori dovranno confrontarsi e soprattutto avere un ruolo attivo. Quando parliamo di capacitazione del consumatore è esattamente questo il modello: avere quanto più possibile informazioni obiettive, con riferimento alle istituzioni pubbliche – e in particolare a tutto quello che Arera come autorità di regolazione mette a disposizione – e fidarsi di più delle associazioni dei consumatori, che potranno essere veramente uno strumento di tutela”.

E le comunità energetiche possono essere davvero il futuro anche in Italia? 

“Assolutamente sì, il futuro dei territori. Così si fa veramente la lotta alla povertà energetica e allo spopolamento dei piccoli centri italiani. Il decreto per l’incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili in pubblicazione venerdì è rivoluzionario, ci porta a guardare il consumatore come un prosumer, cioè produttore e consumatore insieme, ma soprattutto un consumatore con molte capacità e territorialmente coinvolto. Le comunità hanno competenze territoriali che sono perimetrate nella stessa provincia dove in genere si vive, quindi è molto importante che queste soluzioni vengano utilizzate ma soprattutto pubblicizzate. Ci sono incentivi, soldi del Pnrr per costruire impianti: è una rivoluzione che fa il paio con l’altra rivoluzione – se possiamo chiamarla così – del superamento del servizio delle tutele. Secondo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin dovrebbero essere 20 mila in due anni: significa un numero importantissimo di produzione e autoconsumo dell’energia. E significa dare accesso a dei finanziamenti che finora sembravano in qualche modo destinati esclusivamente a grandi imprese: in questo caso sono destinati anche alla singola persona che partecipa alle comunità. Concetto, quello di comunità, che finalmente riprende centralità”.

stop-mercato-tutelato-bollette Fonte foto: ANSA
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