Stop alle agevolazioni fiscali sui mutui per under 36: fino a 10 mila euro di tasse in più sulla prima casa
Il Governo frena sul bonus prima casa con le agevolazioni fiscali previste per i mutui agli under 36: fondo prorogato fino al 2024 ma senza esenzioni
Brusca frenata sulle agevolazioni per il mutuo dell’acquisto della prima casa rivolte agli under 36. Se, infatti, da una parte il Governo ha prorogato in Manovra il fondo di garanza fino al 2024, dall’altra le esenzioni sulle imposte sono valide soltanto fino al 31 dicembre 2023. Secondo l’analisi del ‘Corriere della Sera’ chi, in possesso di tutti i requisiti per accedere al bonus, vuole comprare un’abitazione deve dunque affrettarsi a fare il rogito entro fine anno per evitare di pagare anche fino a 10mila euro di tasse in più.
La norma
All’articolo 3 del disegno della legge di Bilancio viene prorogata per tutto l’anno prossimo l’attività del Fondo di garanzia per i mutui Consap, tramite un rifinanziamento da 282 milioni di euro.
Se in Parlamento non vi saranno modifiche alla norma l’esenzione sarà valida però solo fino al 2023, portando dal 2024 al versamento tra i 2.600 e i 10.600 euro di tasse, considerando una casa da 250mila euro, a seconda se si tratta di una transazione tra privati o se l’acquisto è effettuato direttamente dal costruttore.
L’acquisto tra privati
Prendendo in esame una compravendita tra privati, le imposte sull’acquisto della casa si pagano sulla rendita catastale moltiplicata per 115,5, che è l’opzione solitamente più adottata nel momento del rogito dato che nella stragrande maggioranza dei casi risulta inferiore al prezzo reale.
Da quanto emerge dalle stime del ‘Corriere della Sera’, ipotizzando che le tasse siano calcolate su metà del valore di un’abitazione da 250mila euro, dall’1 gennaio 2024 il neoproprietario dovrà pagare l’imposta di registro nella misura del 2% con base minima di mille euro, pari a 2.500 euro, e le imposte ipotecaria e catastali sostitutive, 50 euro ciascuna, per un totale quindi di 2.600 euro.
Milano vista dall’alto
L’acquisto dal costruttore
Ancora più esoso sarebbe l’esborso fiscale in caso di acquisto direttamente dal costruttore, se la normativa dovesse rimanere quella prevista dal disegno della legge di Bilancio. Come ricorda il ‘Corriere’, fino al 31 dicembre 2023 l’Iva del 4% sul prezzo va pagata ma dà diritto a un credito equivalente di imposta.
L’acquisto della casa fino alla fine del 2023 è esente dalle imposte di registro, catastale e ipotecaria, che in regime Iva sono pari a 200 euro ciascuna. Prendendo sempre in considerazione una casa dal valore di 250mila euro, dal 2024 le imposte ammonteranno a 10.600 euro.
I costi ulteriori
Per gli under 36 i giovani che devono aprire un mutuo per comprare casa si aggiungono dei costi ulteriori determinati dalla mancata proroga dell’imposta sostitutiva, pari allo 0,25% dell’importo preso a prestito. Se per la casa da 250 mila euro si ipotizza un mutuo da 200 mila euro significa sborsare 500 euro in più.
Tra le ultime novità inserite nella Manovra in materia di casa anche l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi.