Spagna, fa irruzione in due chiese armato di machete: un morto e quattro feriti, grave il parroco
Un 25enne di origine marocchina è stato arrestato dopo aver fatto irruzione in due chiese di Algeciras, in Spagna, con un machete: un morto e 4 feriti
La Spagna è sconvolta. Un 25enne di origini marocchine avrebbe fatto irruzione in due chiese armato di machete, nella città di Algeciras, mercoledì 25 gennaio, intorno alle ore 19. Il bilancio è di un morto e quattro feriti, di cui uno grave. Si tratterebbe del parroco della chiesa di San Isidro, mentre la vittima sarebbe il sacrestano della chiesa di Nuestra Señora de La Palma.
La dinamica
Il doppio attacco a colpi di machete si è concluso con un morto e 4 feriti, di cui uno grave, come confermato da un portavoce del Ministero dell’Interno, ripreso dall’Ansa.
La persona ferita in modo grave, ma comunque non in pericolo di vita, sarebbe Antonio Rodríguez, sacerdote della chiesa di San Isidro, uno degli edifici religiosi della città di Algeciras, a due passi da Gibilterra, scelti dall’aggressore.
Il presunto aggressore arrestato dalla polizia
La dinamica è stata riassunta da fonti del Ministero dell’Interno spagnolo: passate le 19, un 25enne di origini marocchine sarebbe entrato nella chiesa di San Isidro, situata nel centro di Algeciras, ferendo gravemente il parroco.
Successivamente, l’aggressore si sarebbe diretto verso la chiesa di Nuestra Señora de La Palma, a 5 minuti a piedi di distanza.
Una volta entrato, avrebbe inseguito il sacrestano, che nel frattempo si sarebbe dato alla fuga, uccidendolo sul posto a colpi di machete.
Chi è il presunto aggressore
Fonti del Ministero dell’Interno, riportate da LaPresse, avrebbero confermato che l’aggressore sia effettivamente un 25enne di origini marocchine, irregolare e in attesa di espulsione.
Il fascicolo che lo riguarderebbe, sarebbe stato aperto lo scorso giugno, ma si tratterebbe di una procedura amministrativa con tutte le garanzie e la cui esecuzione non sarebbe immediata.
Le stesse fonti confermano che l’arrestato non avrebbe precedenti penali o per terrorismo, né in Spagna né in altri Paesi.
Smentita la notizia che fosse seguito da agenti dei servizi segreti o da altri gruppi di polizia, né negli ultimi giorni né in precedenza.
L’interrogatorio
Intanto proseguono le indagini sul caso e l’interrogatorio dell’arrestato.
Nelle prime ore della mattina di giovedì 26 gennaio è stata perquisita la casa in cui viveva.
Dopodiché, riporta LaPresse, si sarebbe proceduto con l’analisi di tutti gli effetti sequestrati.